(ANSA) – ROMA, 14 NOV – Sono 25 i casi di indebita percezione
della “pensione di guerra” – di cui 21 denunciati all’Autorità
Giudiziaria e 4 verbalizzati in via amministrativa – individuati
dai Finanzieri del Comando Provinciale di Roma, con un danno per
le casse dello Stato di oltre 700.000 euro. Il Nucleo Speciale
Spesa Pubblica e Repressione Frodi Comunitarie della Guardia di
Finanza, dopo avere acquisito dalla Ragioneria Generale dello
Stato i dati dei titolari del trattamento assistenziale, li ha
elaborati individuando alcune posizioni meritevoli di
approfondimento, riferibili a persone decedute o sprovviste dei
requisiti reddituali per aver diritto alla prestazione, che
spetta ai militari o ai civili che abbiano riportato, per causa
di guerra, una menomazione dell’integrità psico-fisica. Per i
soggetti così individuati sono scattati gli accertamenti “sul
campo” – eseguiti dal 3° e dal 7° Nucleo Operativo
Metropolitano, nonché dalle Compagnie di Velletri e Colleferro –
che hanno permesso di individuare 25 situazioni di illecita
percezione tra Roma, Lido di Ostia, Bellegra e Genzano di Roma.
Ventuno persone dovranno rispondere, a seconda dei casi, di
truffa aggravata ai danni dello Stato ovvero indebita percezione
di provvidenze attraverso mendaci autodichiarazioni. Inoltre,
nei confronti di alcune di esse, l’Autorità Giudiziaria ha
disposto il sequestro preventivo delle somme giacenti sui conti
correnti, fino a concorrenza del credito vantato. L’operazione
rientra nel più ampio dispositivo messo in atto dalla Guardia di
Finanza a contrasto degli illeciti che danneggiano il bilancio
pubblico, sottraendo risorse alle fasce più bisognose della
popolazione. (ANSA).
Fonte Ansa.it