(ANSA) – VENEZIA, 21 MAG – E’ passato oggi dal Friuli Venezia Giulia al Veneto il ‘testimone’ del ruolo di coordinatore del Distretto di pesca del Nord Adriatico, durante il vertice tra gli assessori all’agricoltura e Pesca delle Regioni che lo compongono, Veneto, Emilia Romagna e Friuli Venezia Giulia.
Nell’incontro in videoconferenza sono stati affrontati diversi temi, tra cui una relazione tecnico-scientifica sullo stato dei lavori e sulle misure di conservazione nell’area Sic-Marino, elaborata dal Dipartimento di Biomedicina comparata ed Alimentazione dell’Università di Padova.
Giuseppe Pan, assessore veneto, ricorda che “il Distretto ha un ruolo importante perché non solo rappresenta tutto il settore della pesca della nostra area davanti alle Istituzioni e nei confronti delle marinerie, ma di fatto può essere concepito come una ‘nursery’ di tutte le specie ittiche, anche di quelle evolute. Tra le tre Regioni Alto-adriatiche la collaborazione è ormai consolidata, tanto da ritenere opportuno di allargare l’adesione anche alla regione Marche per rafforzare ulteriormente l’identità del Distretto, soprattutto in quella che è la partita dei fondi comunitari. E’ sicuramente necessario elaborare un progetto strategico unitario e condiviso dalle tre regioni per dare un segnale forte e che permetta il rilancio della pesca. La rimodulazione dei fondi Feamp deve garantire il ristoro alle singole imprese che ora si trovano in difficoltà o quelle che intendono programmare degli investimenti. Non c’è tempo da perdere: cogliamo questa occasione – conclude – per far ripartire il mondo della pesca garantendo risorse reali in tempi celeri”.
Tra i temi affrontanti la situazione dei fondi Feamp, la necessità di sbloccare le risorse destinate al fermo pesca del 2018, l’esigenza di uno snellimento e semplificazione delle procedure per dare ossigeno alle imprese colpite dalla crisi sanitaria.