(ANSA) – GENOVA, 29 GEN – “E’ stata una corsa contro il tempo
per rispettare la data di inizio dell’incidente probatorio, ma è
stato fatto tutto per bene. Una corsa pensando sempre ai
familiari delle vittime”. Il procuratore capo di Genova
Francesco Cozzi è tra gli “artefici” della soluzione per
celebrare il secondo incidente probatorio nell’inchiesta sul
crollo del ponte Morandi ai tempi della pandemia da Coronavirus.
E’ lui che ha pensato a una tensostruttura nell’atrio del
tribunale per ospitare i periti, i consulenti, i legali e gli
imputati, oltre ai parenti. Sono 71 le persone indagate, tra ex
dirigenti e tecnici di Aspi e Spea, dirigenti del ministero
delle Infrastrutture e del provveditorato, oltre alle due
società: le accuse, a vario titolo, sono di omicidio colposo
plurimo, attentato alla sicurezza dei trasporti, crollo doloso,
rimozione o omissione dolosa di cautele contro infortuni sul
lavoro.
“E’ stato un lavoro straordinario – prosegue Cozzi – perché
particolare. In tanti anni in magistratura mai mi sarei
aspettato di dovere organizzare un processo così grande e
importante nel corso di una pandemia mondiale. Dopo l’incidente
probatorio chiuderemo le indagini: non è inverosimile che ciò
avvenga tra marzo e aprile”. (ANSA).
Fonte Ansa.it