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Ponte Morandi, l’omelia del cardinale Bagnasco per i funerali delle vittime: “Doverosa giustizia”

L’arcivescovo di Genova celebra i Funerali di Stato per le vittime del crollo del Ponte Morandi. “Qualunque parola umana, seppure sincera, è poca cosa di fronte alla tragedia, così come ogni doverosa giustizia nulla può cancellare e restituire”

“Doverosa giustizia”. Queste le parole del cardinale Angelo Bagnasco che ha accennato nell’omelia ai funerali di Stato a sentimenti come “lo smarrimento generale, il tumulto dei sentimenti, i perchè incalzanti” suscitati dalla tragedia di Ponte Morandi. “Siamo qui – ha spiegato il porporato – per affidarci alla misericordia e alla consolazione che solo Dio può dare. Sappiamo che qualunque parola umana, seppure sincera, è poca cosa di fronte alla tragedia, così come ogni doverosa giustizia nulla può cancellare e restituire”. “L’iniziale incredulità e poi la dimensione crescente della catastrofe, ci hanno fatto toccare ancora una volta e in maniera brutale l’inesorabile fragilità della condizione umana”, ha continuato il cardinale per il quale anche in questo difficilissimo momento “Gesù mostra che di Dio ci possiamo fidare anche se non sempre ci sono chiare le vicende umane”. “La fede – ha spiegato – non dissipa tutte le nostre tenebre, ma illumina il cammino passo dopo passo, giorno dopo giorno. La sua risposta ai nostri tormenti è innanzitutto una presenza che ci accompagna: Gesù crocifisso, e la Madonna sotto la croce del Figlio, sono l’immagine e il segno più evidenti che il Signore non ci abbandona, ma ci precede”. 

“Il viadotto è crollato: non era solo un pezzo importante di autostrada, ma una via necessaria per la vita quotidiana di molti, un’arteria essenziale per lo sviluppo della Città. Genova però non si arrende”. Ha aggiunto il cardinale Angelo Bagnasco nell’omelia davanti al presidente della Repubblica Sergio Mattarella e alle massime autorità nazionali e locali. “L’anima del suo popolo in questi giorni – ha detto con forza l’arcivescovo di Genova – è attraversata da mille pensieri e sentimenti, ma continuerà a lottare”. “Come altre volte, noi genovesi – ha affermato – sapremo trarre dal nostro cuore il meglio, sapremo spremere quanto di buono e generoso vive in noi e che spesso resta riservato, quasi nascosto”. 
 Bagnasco ha lodato “la rete organizzativa e la tempestività a tutti i livelli, istituzionale, di categoria e associazioni, la professionalità di tutti, la disponibilità generosa di molti, la forza dei feriti, la preghiera e la solidarietà che subito si sono levate da ogni parte della Diocesi, rendono visibile l’anima collettiva della nostra Città”. 

“Proprio dentro a questa esperienza, che tutti in qualche modo ha toccato, si intravvede un filo di luce” – ha concluso Bagnasco – Quanto più ci scopriamo deboli ed esposti, tanto più sentiamo che i legami umani ci sono necessari: sono il tessuto non solo della famiglia e dell’amicizia, ma anche di una società che si dichiara civile”.

Fonte: AGI 

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