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Presunta diffamazione a Salvini: Zoffili, c’era clima d’odio

(ANSA) – CAGLIARI, 26 APR – “C’era un clima di particolare
tensione, quando ho visto il post su Facebook con quella
minaccia ho subito informato Matteo Salvini. Si faceva
riferimento a Piazzale Loreto ed era una chiara minaccia di
morte perché lì sono stati appesi i gerarchi fascisti”. Così il
deputato della Lega e coordinatore del partito in Sardegna,
Eugenio Zoffili, testimoniando al processo in Tribunale a
Cagliari contro un attivista sardo, Mauro Aresu, 37 anni,
accusato di diffamazione, istigazione a delinquere e minaccia
nei confronti del leader del Carroccio, Matteo Salvini, per un
post su Facebook nel quale evocava piazzale Loreto a Milano,
pochi giorni prima di una visita a Cagliari, nel 2017, di
Salvini per partecipare al congresso regionale del Carroccio.
    Davanti alla giudice Cristina Ornano hanno testimoniato anche
un funzionario della Polizia postale e il capogruppo della Lega
in Consiglio regionale, Dario Giagoni, che ha confermato il
clima di preoccupazione che si respirava in quei giorni. “Quando
abbiamo reso noto che avremmo fatto la manifestazione alla Fiera
di Cagliari – ha proseguito Zoffili – il clima era diventato
teso. Si era creato un clima d’odio. Una situazione che ha poi
impegnato le forze di polizia, tanto che era in programma anche
una partita del Cagliari e una di basket, e la seconda
annullata”.
    L’ex ministro dell’Interno, che ha testimoniato nell’udienza
dell’1 marzo scorso, si è costituto parte civile con l’avvocata
Flavia Eccher di Trento, mentre il giovane imputato è assistito
da Marcella Cabras. Nelle sue dichiarazioni in Aula, Salvini
aveva chiarito che l’accostamento tra Lega, Mussolini e il
fascismo è diffamatorio, annunciando che è disponibile a
chiudere la vicenda, ritirando la querela, a patto che
l’imputato renda pubbliche scuse e faccia una donazione a un
ente benefico cagliaritano. Il processo è stato aggiornato al 9
giugno prossimo. (ANSA).
   

Fonte Ansa.it

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