(ANSA) – MILANO, 10 FEB – La Procura della Repubblica di Como
ha chiuso l’inchiesta sull’omicidio di don Roberto Malgesini, il
sacerdote valtellinese di 51 anni, “prete degli ultimi”
assassinato da un immigrato tunisino il 15 settembre scorso
davanti alla chiesa di San Rocco a Como.
Il pm Massimo Astori ha chiesto il rinvio a giudizio per
omicidio volontario premeditato di Ridha Mahmoudi, ex operaio di
52 anni, arrestato subito dopo l’assassinio, reo confesso.
Secondo la Procura, che ha disposto una consulenza
psichiatrica, l’omicida, che era tra gli assistiti del prete e
lo conosceva da anni, nel momento in cui ha accoltellato a morte
don Roberto era pienamente capace di intendere e di volere. Da
qui la contestazione di un reato da ergastolo. Era stato lo
stesso Mahmoudi, in carcere, a rivendicare quasi la
premeditazione del gesto: colpito da due decreti di espulsione
dopo quindici anni trascorsi in Italia, l’ex operaio tunisino
riteneva responsabile della mancata concessione del permesso di
soggiorno il sacerdote e i due avvocati che lo avevano
assistito. Mahmoudi aveva ammesso di avere comprato da tempo il
coltello e di avere intenzione di uccidere il sacerdote già
qualche giorno prima. (ANSA).
Fonte Ansa.it