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Qua nessuno è fesso: a Genova non ci si fida dei modesti risarcimenti offerti da Autostrade

Gli sfollati delle case sottostanti al Ponte Morandi giustamente non si fidano dei quattro soldi elargiti da Autostrade per le prime necessità: non hanno mica Paola Severino o i fior d’avvocati messi in campo dal Gruppo come consulenti

Ansa, Giulia Mietta

Sono già alcune decine i cittadini sfollati da via Porro, a causa del crollo del Ponte Morandi, che da ieri pomeriggio si sono avvicendati al “punto di contatto” aperto da Autostrade presso la scuola Caffaro, in via Gaz, non lontano dal varco nord della zona rossa di via Fillak. Si tratta di uno dei due sportelli attivati per fornire informazioni sui primi contributi legati al fondo aperto dalla società. L’altro si trova al centro civico Buranello, a Sampierdarena.

“Ci hanno consegnato dei moduli per accedere a un fondo tra 8 mila e 10 mila euro – dice Milena Borrini, una delle sfollate, residente al civico 11 proprio sotto al pilone del ponte rimasto in piedi -, ma per ora non diciamo sì o no, prima vogliamo capire”.

Diffidente anche Franca Placanica, qui per la madre: “Non firmiamo niente, anche se ci hanno spiegato che ricevere questi contributi non influirà sui risarcimenti veri e propri, che saranno decisi soltanto dopo i processi”. A scremare l’arrivo dei cittadini un’addetta comunale che racconta: “C’è molta tranquillità, l’impiegato di Autostrade sta rispondendo con estrema gentilezza alle domande, affiancato da un funzionario del Comune”.

Domani, 23 agosto, alle 18, il comitato di via Porro sarà in assemblea al campo sportivo della chiesa di San Bartolomeo di Certosa per fare il punto, organizzarsi e valutare anche con un supporto legale l’offerta di Autostrade. “Niente paura, tutti sarete risarciti, questi soldi sono soltanto un contributo per cominciare e non compromette la possibilità di avere altri risarcimenti” ha spiegato l’assessore al Bilancio e patrimonio del Comune di Genova Pietro Piciocchi, che in questi giorni si sta occupando della situazione insieme alla collega Francesca Fassio. È arrivato in via Gaz proprio per parlare con i cittadini. Intanto si prepara una sorta di elenco di “faq”, domande frequenti, a cui saranno fornite le relative risposte.

Tra le richieste dei cittadini anche quella di prevedere un trattamento agevolato che vada oltre le navette gratuite di Amt in Valpolcevera e la metrò gratis tra Brin e Di Negro per chi prima si muoveva a piedi per andare a Sampierdarena e oggi deve fare un giro molto lungo con i mezzi pubblici attraverso Di Negro, via Cantore o via Buranello.

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