Il 29 settembre di 40 anni fa moriva improvvisamente Giovanni Paolo I, Papa da 33 giorni. Sulla sua morte si sono formulate diverse ipotesi, tra le quali quella dell’omicidio. In questi giorni sarà ricordato a Canale d’Agordo dove era nato
Il 29 settembre di 40 anni fa moriva improvvisamente Giovanni Paolo I, Papa da 33 giorni. Il Papa del sorriso come fu definito. Era stato patriarca di Venezia e vescovo di Vittorio Veneto. Era nato a Canale d’Agordo nella provincia montuosa di Belluno in Veneto. Albino Luciani sedette sul Soglio di Pietro solo 33 giorni e venne eletto all’unanimità dal Conclave. Dopo l’elezione disse: “Forse il Signore mi ha dato qualcosa di troppo grande”. Era una penna raffinata e da patriarca della città lagunare scriveva spesso interventi sul quotidiano il Gazzettino, che amava consegnare egli stesso a mano nella vecchia storica redazione poco distante da piazza San Marco. In effetti, se non avesse intrapreso la carriera clericale avrebbe voluto fare il giornalista. Intraprese da subito una battaglia contro la banca dello Ior e del suo “manovratore” il discusso -poi allontanato da Papa Wojtyla- arcivescovo americano Paul Marcinkus. Questi venne tuttavia rimosso dopo molti anni, dopo la caduta del Muro di Berlino. Aveva avuto infatti un ruolo fondamentale nel drenaggio di denaro dagli Stati Uniti alla Santa Sede e poi a Solidarnosc, il movimento polacco che lentamente erodeva dall’interno il regime comunista in Polonia. Sulla morte di Giovanni Paolo I si è scritto ed ipotizzato di tutto e di più. C’è chi ipotizzò l’avvelenamento specie dopo un articolo del giornalista Mino Pecorelli che annunciava un’epurazione da parte del nuovo pontefice contro la Massoneria in Vaticano. Perfino nel film “Il padrino 3” si parla di un nuovo “pontefice che non voleva certi…accordi” senza fare il suo nome. Quel che è certo è che Luciani, da patriarca di Venezia, fu trattato in modo sprezzante da Marcinkus allorché si recò in Vaticano per una richiesta di aiuto economico alla sua diocesi. Ed è altrettanto certo che Marcinkus, rientrando negli uffici del Governatorato (sede dello Ior) dopo il primo colloquio con il nuovo Papa, annunciò ai propri collaboratori che presto sarebbe stato rimandato in America. Dopo soli 33 giorni di pontificato, papa Luciani fu trovato morto nel suo letto: aveva avuto scontri, anche duri, con buona parte della Curia, scoperto cose che lo avevano inorridito e gli avevano fatto maturare l’intenzione di un radicale rinnovamento. Se la causa della sua morte sia stato un cumulo di stress, fatale per un cardiopatico, o qualcosa di più “meccanico”, non fa differenza: egli fu ucciso dalla corruzione che tuttora regna nelle “Sacre Stanze”.
Giovanni Paolo, uomo semplice, conquistò subito tutti. La sua elezione avvenne nel 1978, un anno difficile e pieno di tensioni per il nostro Paese reduce dall’assassinio del leader della Dc Aldo Moro. Un Paese che doveva far fronte all’emergenza terrorismo. Fu anche l’anno dei tre Papi: morirono nel giro di due mesi Paolo VI e appunto Giovanni Paolo I e in ottobre arrivò per la prima volta un Papa polacco: Karol Wojtyla.
A 40 anni da quel giorno il suo paese natale, Canale d’Agordo ha preparato una serie di appuntamenti. Si inizia alle 17 di oggi presso la parrocchia di Canale d’Agordo dove Stefania Falasca, giornalista di Avvenire e vice postulatrice nella causa di beatificazione di Giovanni Paolo I, parlerà del suo libro «Papa Luciani. Cronaca di una morte» (Edizioni Piemme). Seguirà alle 18 la Messa con la presenza dei parroci e catechisti dell’Agordino. Alle 21, infine, diretta su TelePace dell’incontro «Signore, fammi diventare come tu desideri» dedicato all’anniversario, con Stefania Falasca; don Davide Fiocco, collaboratore della causa di beatificazione; don Mariano Baldovina, arciprete di Canale d’Agordo; Gianni Luciani, nipote di papa Luciani, e Loris Serafini, direttore del Musal – Museo Albino Luciani, presso il quale è allestita la mosta ‘L’elezione a Papa e la morte di Albino Luciani. La gioia e il lutto del paese natale del Papa 40 anni fa’. Per molte generazioni è sempre ricordato come “Il papa del sorriso”.
Foto sotto: il Papa con un chierichetto (news.fidelityhouse.eu)