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Ricordato oggi anche a Palermo Antonio Prisco, il rider sindacalista

Prisco aveva organizzato il sindacato dei rider non solo a Napoli ma in giro per tutt'Italia e tante volte era venuto a Palermo

Prisco aveva organizzato il sindacato dei rider non solo a Napoli ma in giro per tutt'Italia e tante volte era venuto a Palermo

Un lenzuolo in piazza Castelnuovo, in contemporanea con il funerale a Napoli. “Ciao Antonio. Sarai sempre con noi”. Il saluto di Nidil e dell’Udu

Palermo 4 maggio 2021 – Ricordato anche a Palermo Antonio Prisco, il rider napoletano scomparso all’improvviso giovedì scorso. Prisco aveva organizzato il sindacato dei rider non solo a Napoli ma in giro per tutt’Italia e tante volte era venuto a Palermo per partecipare a manifestazioni e riunioni.
Una delegazione di Nidil Cgil Palermo e dell’Udu ha organizzato questo pomeriggio un presidio nella parte alta di piazza Castelnuovo, in concomitanza con i funerali che si sono svolti nella chiesa del buon Cammino, nel quartiere Vasto di Napoli.

Un lenzuolo con la scritta “Ciao Antonio” è stato stesa per terra, accanto alle biciclette e alle moto ferme dei rider palermitani.
“Antonio per me era prima di tutto un amico, lo conoscevo da 15 anni, da quando eravamo ragazzini e ci occupavamo dell’Udu Palermo io e dell’Udu Napoli lui – dichiara il segretario generale Nidil Cgil Palermo Andrea Gattuso – Per me è stato un colpo, lo avevo sentito, per qualche minuto, non più di due ore prima che morisse. Ci sentivamo ogni giorno, perché la battaglia sui Rider l’abbiamo portata avanti insieme”.
Al presidio di questo pomeriggio erano presenti diversi rider, che avevano conosciuto Antonio in questi anni di organizzazione del movimento sindacale, e gli universitari dell’Udu, con i quali il rapporto era rimasto stretto. “Abbiamo voluto salutarlo qui perché era impossibile andare ai funerali a Napoli – aggiunge Andrea Gattuso – Ci proponiamo di portare avanti il lavoro fatto con lui, che era una sorta di enciclopedia vivente della gig economy. Conosceva tutti i termini nuovi, incomprensibili per i comuni mortali, riusciva sempre a tradurli e veicolarli per dare maggiore voce alla causa dei diritti dei rider e contro il loro sfruttamento.

Ha creato la prima casa dei rider in Italia, che ci proponiamo di fare anche noi a Palermo. E se ci riusciremo, la intesteremo a lui. Antonio è sempre stato accanto ai rider palermitani, onnipresente nelle chat, dispensava i suoi consigli, dava informazioni in diretta e con gli inconfondibili audio in napoletano. Non lo dimenticheremo mai e, soprattutto continueremo a combattere per migliorare le condizioni di lavoro dei rider e di tutti i lavoratori più sfruttati”.

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