I rifiuti di Roma andranno a Saxa Rubra, il quartiere a Nord della Capitale. La sindaca Virginia Raggi ha firmato nella giornata odierna una ordinanza al fine di individuare un’area di proprietà di Roma Capitale da adibire a sito per le attività di trasbordo dei rifiuti urbani. Si tratterebbe di un sito provvisorio, come specificato nell’ordinanza, che pone il limite di operatività a 180 giorni. Il Messaggero ha pubblicato parte della stessa, nella quale si legge: “L’obbligo in capo ad Ama, una volta allestito il sito nel rispetto delle disposizioni ambientali, sanitarie e di tutela della salute dei lavoratori, è di effettuare il trasbordo senza il deposito dei rifiuti a terra”.
Nell’ordinanza firmata questa mattina dal governatore del Lazio, Nicola Zingaretti, si chiede ad Ama di “provvedere all’immediata raccolta dei rifiuti e disinfezione vicino ai siti sensibili come ospedali, scuole, mercati e ristoranti” entro 48 ore. Inoltre, tra i diktat temporali imposti dalla Regione Lazio, si legge anche che “In una settimana l’intera città deve essere pulita”.
RIFIUTI ROMA, L’ORDINANZA DELLA REGIONE
Secondo quanto previsto dall’ordinanza che mira a porre fine all’emergenza rifiuti a Roma, Ama deve assicurare 300 nuovi cassonetti. Tra le richieste da applicare sempre entro sette giorni dall’ordinanza, anche quella di mettere in campo il maggior numero possibile di mezzi per la raccolta dei rifiuti, “anche con l’ausilio di ditte appaltatrici”, aggiunge la Regione. Per combattere quella che ormai sembra essere una situazione ingestibile, viene richiesto inoltre che la raccolta, il trasporto e la lavorazione dei propri impianti avvenga anche nei giorni festivi.
Quello nel quartiere Saxa Rubra, tuttavia, sarà solo un sito temporaneo e per questo entro due settimane si dovrà individuare e mettere in esercizio dei siti alternativi che opereranno in contemporanea a quello già autorizzato. Prevista anche una importante attività di monitoraggio: intanto Ama dovrà fornire ogni tre giorni tutti gli aggiornamenti rispetto a quanto previsto dall’ordinanza e le Asl Roma 1, 2 e 3 dovranno attivare dei protocolli di verifica e monitoraggio costanti.