Politici, personaggi dello spettacolo, sportivi e imprenditori senza vaccino, ma con Green Pass (fasulli). A loro disposizione, un medico di base che dal suo studio nel cuore della Capitale, secondo gli inquirenti, avrebbe effettuato certificazioni vaccinali false, forse in cambio di soldi e favori. L’inchiesta top secret della Procura di Roma fa tremare la Roma bene. Lo studio e l’abitazione del “medico dei vip” ieri mattina sono stati perquisiti su disposizione dei magistrati romani. Nella lista dei pazienti del professionista, indagato per falso, ci sarebbero un centinaio di persone. Al momento vi è stretto riserbo da parte degli inquirenti, che stanno cercando di verificare le modalità con cui sono arrivate le attestazioni false, tanto che il dottore non è stato nemmeno ancora segnalato alla Asl Roma 1 né all’Ordine dei medici.
Secondo le ricostruzioni, il professionista avrebbe sfruttato alcune piccole falle nel cosiddetto “sistema t.s.”, che sta per “sistema tessera sanitaria”. I medici di base sono autorizzati a inserire in questo database attestazioni relative ai loro pazienti (o comunque a residenti nel territorio dell’Asl di competenza) circa la presenza di patologie ostative che impediscono la somministrazione del vaccino, l’avvenuta guarigione dall’infezione da Covid-19 o addirittura l’avvenuta vaccinazione in un Paese straniero (come Stati Uniti, Israele o Emirati Arabi). Ma la relativa certificazione non deve necessariamente essere allegata. In questo modo, il sistema informatico del ministero della Salute fornisce automaticamente il Green Pass. Fonti dell’Asl Roma 1 spiegano che la “falla” era stata già fatta presente alle autorità competenti. L’inchiesta, a quanto si apprende, sarebbe nata da una segnalazione anonima.