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Saldi estivi 2019/ Il caldo frena lo shopping cittadino: centri commerciali assaltati

Sono iniziati in tutta Italia i saldi estivi 2019. Nella giornata di ieri, dopo che alcune regioni avevano già anticipato la stagione, ovunque sono apparsi cartelli con i vari sconti 20, 30, 40%. A 24 ore dall’apertura dei ribassi, si può tirare un primo mini bilancio, con l’agenzia Ansa nella sua edizione online che sottolinea una partenza al ribasso, condizionata dal grande caldo che sta mordendo l’Italia ormai da un mese a questa parte. Di conseguenza, sono stati penalizzati i classici negozi al centro delle città del Belpaese, in favore invece dei numerosi centri commerciali e outlet che ormai si trovano in ogni angolo dello stivale, dal nord al sud. Ascom e Confesercenti, attraverso il presidente della sezione di Torino, Maria Luisa Coppa, ha fatto sapere: «La stagione in pratica è partita solo ora. Ma è presto per preoccuparsi. In molte località della provincia questa sera ci sarà la notte dei saldi, per fare un bilancio aspettiamo la prossima settimana».

SALDI ESTIVI 2019

«I negozi storici subiscono la concorrenza dell’online e della grandi catene – ha aggiunto – che fanno sconti tutto l’anno. Per fronteggiare la situazione serve l’aiuto della politica». Secondo Giancarlo Banchieri, presidente della Confesercenti di Torino, i saldi andrebbero invece posticipati: «altrimenti gli acquirenti aspettano senza comprare prima. E si dovrebbe regolamentare il web». Insomma, non sono mancate le polemiche, anche se, secondo le stime, gli italiani spenderanno da un minimo di 65 euro a testa a persona, ad un massimo di circa 100/150 euro. I commercianti sperano ovviamente che con l’apertura dei saldi si possa raddrizzare una stagione che era partita male a causa del maltempo primaverile, e che non ha fatto registrare numeri importanti. Oggi sarà senza dubbio un’altra giornata significativa in tema di shopping, con i grandi centri che verranno nuovamente presi d’assalto, anche se per la maggior parte da semplici “curiosi”. Più facile invece che a portare a termine l’acquisto sia lo straniero giunto in Italia nei grandi centri del nord (soprattutto gli Iper di Arese e di Orio) per portarsi a casa l’occasione.

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