Roma – Gli infermieri italiani sono “stufi” e per questo oggi sono tornati in piazza, per manifestare “contro un governo che ha rispetto per noi solo a parole”. Da tutta Italia a Roma, al Circo Massimo: tra gli altri, Infermieri in Cambiamento, Associazione Avvocatura degli Infermieri (AADI), Coina (Coordinamento Infermieristico Autonomo), Adi Famiglie Italiane e gli Opi di Andria Bat, Como e Catanzaro. “Abbiamo messo sul tavolo diversi temi- ha spiegato all’agenzia Dire Antonio De Palma, presidente di Nursing Up- Si comincia dal riconoscimento di un alveo contrattuale degli infermieri. La legge prevede che venga individuato: i tempi sono maturi, doveva essere gia’ stato fatto. Vogliamo un contratto autonomo, con risorse economiche dedicate. Non abbiamo tempo di discutere le nostre problematiche in un enorme calderone, dove ci sono una serie di dipendenti che nulla hanno a che vedere con le nostre istanze”. Inoltre, “chiediamo una indennita’ professionale che ci porti al livello della media degli stipendi degli infermieri europei. Mancano ancora molti soldi dai nostri stipendi per raggiungere i 2.500-2.800 euro dei colleghi di Irlanda, Germania, Inghilterra o Lussemburgo. Ecco, chiediamo almeno 500 euro per poterci allineare, anche se sempre verso il basso, a questa media dei Paesi europei”. “Noi- ha continuato De Palma in una intervista alla Dire- patiamo il fatto di avere una grande responsabilita’, purtroppo non si applica il principio secondo cui crescendo la responsabilita’ deve crescere lo stipendio. Abbiamo agito, durante il Covid, senza presidi per proteggere la nostra salute e quella degli altri”. Ma non solo: “Abbiamo avanzato istanze per avere informazioni sulla situazione dei colleghi durante la pandemia, per sapere quanti infettati e quanti decessi: silenzio assoluto. Sono riusciti a convocarci a ridosso della manifestazione. Il ministro della Salute si e’ deciso a chiamarci dopo che glielo abbiamo chiesto numerose volte senza esito. Purtroppo, comunque, la posizione con cui siamo stati ricevuti, cortese, e’ una posizione che non offre risposte a istanze di cui siamo relatori”. Oltre alla manifestazione di Roma, quindi, “abbiamo deciso uno sciopero, saranno 24 ore che decorrono dalle 7 del 2 novembre alle 7 del giorno dopo. Questo e’ l’inizio di una battaglia- ha concluso De Palma, presidente di Nursing Up- se pensano che facendo finta di niente le cose si metteranno a posto si sbagliano di grosso”. |