“La sanità italiana precipita sempre più verso il fondo, tra annunci e promesse non mantenute.
I pazienti sono vittime di un sistema che non garantisce più assistenza adeguata e non certo
per colpa di chi è in prima linea troppo spesso vessato, svilito, privato delle armi per prestare
la propria opera. Nella enorme schiera di professionisti umiliati ci sono anche i medici
specializzandi. Invece di essere formati adeguatamente sono ormai trattati come animali da
soma, caricati di compiti spesso impropri e sottoposti a turni massacranti spesso non in linea
con le loro competenze” denuncia il Segretario della Ugl Salute Gianluca Giuliano. “Il grido
d’allarme che arriva dagli ospedali – prosegue il sindacalista – fotografa una situazione
drammatica. Entro il 2024 sono previsti, per pensionamenti e abbandoni volontari, 40.000
medici in meno. Se il Ministro Speranza, la politica e le istituzioni credono che la traballante
sanità italiana possa reggersi solo sull’opera meritoria di questi giovani professionisti sbagliano
di grosso. Facessero un giro, senza farsi annunciare per avere la ribalta delle televisioni, negli
ospedali. Troverebbero medici ai primi anni di specializzazione a cui viene delegata la
responsabilità di visite, di diagnosi, di compiti non consoni in sala operatoria, di assegnazioni di
terapie. Sfruttati e messi professionalmente a rischio, in tanti abbandonano le borse di studio.
Così in un momento dove il collasso dei Pronto Soccorso, con pazienti accalcati in stanze simili
ad un girone dantesco se non parcheggiati all’esterno sulle ambulanze in attesa di essere
visitati, è certificato quotidianamente, la schiera dei medici ospedalieri del domani viene
allontanata dalla professione acuendo una crisi profonda. C’è bisogno di un cambio di rotta
repentino, coraggioso. Non basta aumentare, per gli specializzandi, il numero delle borse di
studio. Serve garantire loro un percorso formativo di alto livello, che rispetti i tempi della loro
crescita professionale all’interno di strutture dove imparare e curare siano la base per
costruire la nuova schiera dei futuri professionisti” conclude Giuliano.