Il rinnovo del contratto nazionale della sanità pubblica rischia di trasformarsi una mancetta.
“Cosa altro possono pensare i lavoratori di fronte a quanto si sta concretizzando?” chiede il
Segretario Nazionale della Ugl Salute Gianluca Giuliano. “La media generale di aumento in
busta paga per gli operatori sanitari – prosegue il sindacalista – dovrebbe aggirarsi intorno ai 75
euro lordi mensili. Una cifra irrisoria che ha quasi il sapore dell’offesa per chi già vede i propri
emolumenti non in linea con la media europea. Così, dopo tante parole e tanti elogi, chi ha
lottato e sta lottando contro il virus con coraggio e generosità rischia di raccogliere solo pochi
spiccioli che mortificherebbero la professionalità e la dedizione messe al servizio della
collettività”. Il Segretario della Ugl Salute aggiunge: “I professionisti impegnati in prima linea
hanno pagato un prezzo altissimo con deceduti tra le proprie fila e sono ancora oggi la
categoria di lavoratori che conta il maggior di contagiati. I tagli operati negli anni e il blocco del
turnover hanno sempre più ridotto gli organici e così gli operatori sanitari sono costretti a turni
di lavoro massacranti che ne stanno sempre più fiaccando la resistenza. Non bastasse devono
anche fare i conti con le continue aggressioni fisiche e verbali che ne mettono a rischio
l’incolumità. È ora che l’Italia volti pagina e riconosca a tutte le professioni sanitarie stipendi
dignitosi, equiparandoli ai tanti colleghi delle altre nazioni, garanzie dal punto di vista
normativo all’altezza delle aspettative ed una qualità del lavoro dove la sicurezza sia una
priorità assoluta. La Ugl Salute dice quindi no alla mancetta schierandosi al fianco degli
operatori sanitari, pronta a difenderne diritti e dignità in ogni modo” conclude Giuliano.