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Scarpe e sassolini: cosa c’entrano i Benetton con Napolitano? Assolutamente niente

Riuniamo, esclusivamente per ragioni di spazio, due noterelle che potrebbero inaugurare una rubrica dal titolo “Scarpe e sassolini”. Guai a toccare Napolitano nel siparietto tra Corona e Bianca Berlinguer a “Carta Bianca” (Rai3) e a Cortina…

1) … a casa di Giuliana Benetton il 15 agosto si svolse il famoso e discusso pranzo (non cena, per una sessantina di persone) un giorno dopo il crollo del Ponte Morandi. C’è chi dice che si trattava di una sorta di commemorazione -nel Veneto orientale  è costume diffuso che i parenti del defunto offrano un rinfresco o un pranzo ai convenuti dopo i funerali-, programmata da tempo, di Carlo Benetton, morto alcuni mesi fa, oltre che di Fioravante Bertagnin, marito di Giuliana, anch’egli deceduto nel febbraio scorso. Ma ben informati cortinesi riferiscono che il pranzo di Ferragosto dei Benetton è una vecchia tradizione, e che anche quest’anno il catering è stato curato dall’affezionato Celeste Tonon di Venegazzù, “re dei funghi” del Montello (come peraltro già riportato da un quotidiano). Si conosce addirittura l’importo pagato per il banchetto a base di pesce: 120 euro a persona. Ma ci sarebbe una novità. Mentre gli anni scorsi il pranzo veniva “offerto” da Celeste -di cui i Benetton sono ottimi clienti da decenni-, quest’anno Giuliana o chi per essa avrebbe voluto pagare con regolare fattura. Si dice…

 

2) Tutti divertiti per l’irresistibile siparietto tra Bianca Berlinguer e Mauro Corona -che finge di corteggiare senza successo la conduttrice-, ripreso nella prima puntata dopo la pausa estiva di “Carta Bianca” su Rai3. Molti blog e giornali hanno riportato le divertenti battute di Corona, cui l’aristocratica Bianca replica con finto stupore invitando lo scrittore a essere più politicamente corretto e soprattutto a non bere troppo. Nessuno però ha ripreso, chissà perché, l’affermazione di Corona “Napolitano si dovrebbe vergognare…”, fatta già in altre occasioni, e su cui Berlinguer ha, come sempre, glissato con la consueta eleganza. Chissà perché…

 

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