“Le paventate ulteriori esternalizzazioni, le ricadute della decarbonizzazione in termini occupazionali (dirette e indirette), l’introduzione dell’orario sfalsato per gli operativi della rete, le incertezze circa il rinnovo delle concessioni per l’idroelettrico, l’eccesso di flessibilità e razionalizzazioni, l’assenza di politiche per il ricambio generazionale, non ci lasciano altra via se non quella dello sciopero nazionale” ha proseguito Rizzi, che aggiunge “Abbiamo rilevato, poi, alcune dissonanze tra ciò che Enel dice e quel che fa. L’Azienda continua a puntare sulla mobilità elettrica, nonostante le grandi case automobilistiche ed il mercato la snobbino. Enel afferma di voler aumentare la propria clientela, ma -di fatto- non propone offerte realmente vantaggiose ai consumatori. Inoltre, nonostante l’urgenza di limitare le emissioni di CO2, Enel sembra intenzionata a ridurre le giornate di smart work, benché siano evidenti i vantaggi, come il risparmio, l’impatto su trasporti e clima, i maggiori tempi di connessione e produttività.
“Scioperiamo” ha concluso il rappresentante nazionale di UGL Chimici “per palesare il nostro dissenso verso tali scelte e per indurre l’Azienda a riflessioni più accurate, con l’auspicio di nuove rimodulazioni”