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Scorta, che passione! C’erano politici che per ottenere questo status symbol si autominacciavano

Bastava indirizzare a se stessi una lettera di minaccia e si otteneva una specie di servitù h/24 gratis per sé e famiglia. “Signore” della politica facevano shopping facendosi portare costose bags da servitori dello status (il loro)

Ora pare che si voglia mettere fine all’abuso che consentiva a tanti rappresentanti pro-tempore delle istituzioni, ma nullità a vita, poi scortati a vita), oppure ad autominacciati di lusso (che piagnucolano nei talk-show o sui social, poverini, di vivere sotto scorta) di godere di una vita privilegiata e comoda a spese nostre. Oltre duemila unità delle Forze dell’ordine invece di garantire la sicurezza dei cittadini garantiscono la sicurezza dei potenti. Ma quanti sono davvero a rischio? Finalmente si esamina con serietà il problema.

Da ansa.it 

A breve partirà una razionalizzazione delle 585 scorte attualmente in vigore, di cui 15 per personalità nei confronti delle quali c’è massima allerta. Lo affermano fonti del Viminale sottolineando che la questione è stata affrontata ieri nel corso del Comitato nazionale per l’ordine e la sicurezza pubblica. L’obiettivo del ministro dell’Interno Matteo Salvini è una verifica dei dispositivi di protezione per evitare errori di valutazione e, inoltre, prevenire abusi e sprechi.

Le scorte oggi in vigore occupano complessivamente 2.072 unità delle forze dell’ordine: si tratta di 910 poliziotti, 776 carabinieri, 290 finanzieri e 96 operatori della polizia penitenziaria.

   

Quattro le categorie dei dispositivi di protezione, in base al livello del rischio. Quello più elevato riguarda oggi 15 persone e impegna 171 agenti. 57 cittadini hanno invece la protezione di ‘secondo livello’, vale a dire una scorta su auto specializzata (383 agenti in tutto) composta da più mezzi, mentre per altri 276 cittadini la tutela su auto specializzata è di terzo livello (823 agenti impiegati) e 237 hanno una tutela su auto non protetta, vale a dire una scorta di quarto livello che coinvolge 695 operatori.
    Dei 585 nomi protetti dallo Stato, dicono ancora dal Viminale, quasi la metà (277) sono magistrati, seguono i leader politici nazionali e locali (69) e i dirigenti d’impresa (43).

    Ci sono anche 21 giornalisti e 18 esponenti governativi. A livello regionale, il maggior numero di scorte si concentra nel Lazio e in Sicilia, rispettivamente con il 31,6% e il 21,9% delle misure di protezione nazionali. Seguono Calabria (12,5%), Campania (12%), Lombardia (7,2%). Oltre ai servizi di scorta, inoltre, lo Stato mette a disposizione 38 servizi di vigilanza fissa con 221 persone impegnate: 18 poliziotti, 56 carabinieri, 147 unità dell’esercito.

 

Sotto: Madame Boldrini non vuol vedere divise, solo servitori del suo status in borghese. Kyenge aveva fretta e arrivava a sirene spiegate. Foto ilgiornale.it

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