(ANSA) – ROMA, 25 SET – Sciopero dei lavoratori di base della
scuola che ieri e oggi sono scesi in piazza insieme ai colleghi
dei servizi educativi comunali “per denunciare le criticità dei
servizi pubblici rivolti all’infanzia e ai giovani: poco
personale, scuole fatiscenti, classi ‘pollaio’ ma soprattutto un
numero impressionante di lavoratori precari, chiamati in
servizio cronicamente in ritardo, ad anno scolastico già
avviato. Organici insufficienti anche per affrontare
serenamente la pandemia Covid 19: dal Governo solo indicazioni
generiche che scaricano responsabilità sui dirigenti scolastici.
Il personale a rischio cosiddetto ‘fragile’ è stato di fatto
abbandonato a se stesso”, denuncia la Cub pubblico impiego.
“Alla protesta dei lavoratori della scuola – aggiungono i
sindacati -si unisce anche quella dei colleghi dei servizi
all’infanzia dei comuni: in questo inizio di anno scolastico
tutti i precari con più di 36 mesi di servizio non sono stati
chiamati a coprire supplenze nei nidi e materne comunali, di
fatto sono stati licenziati a tempo indeterminato a causa di una
farraginosa normativa che dovrebbe tutelare il lavoratore
precario ma che in realtà lo fa fuori del tutto e per sempre”.
La Cub chiede la modifica radicale del decreto dignità e
l’abolizione del Jobs Act.
Anche gli studenti di alcune sigle sono scesi in piazza.
(ANSA).
Fonte Ansa.it