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Sette anni senza Giulio Regeni. A Fiumicello fiaccolata silenziosa

L'Egitto potrebbe finalmente offrire una piena collaborazione per fare luce sulla morte di Giulio Regeni.

"lo Stato deve chiedere tutta la verità e pretendere giustizia per Regeni, e contemporaneamente deve tenere rapporti con altri Paesi

A sette anni dal rapimento del 28enne friulano, avvenuta al Cairo il 25 gennaio 2016, si apre l’ennesimo spiraglio di speranza sulla vicenda del giovane ricercatore torturato e ucciso.

Una fiaccolata silenziosa nella piazza di Fiumicello (Udine) ricorderà mercoledì sera Giulio Regeni, l’iniziativa è promossa, tra gli altri, dall’Amministrazione comunale di Fiumicello-Villa Vicentina assieme alla famiglia Regeni per ribadire la richiesta di verità e giustizia per il giovane ricercatore, torturato e ucciso in Egitto.

Lo stesso al-Sisi ha garantito che il suo Paese “farà di tutto per eliminare gli ostacoli che ci sono e che rendono difficile il dialogo con l’Italia”, riferisce il ministro degli Esteri, Antonio Tajani, parlando del suo incontro con il presidente egiziano lo scorso fine settimana, ma avverte: “io ho ascoltato e vedremo se alle parole seguiranno i fatti”. A favorire il dialogo potrebbe essere la delicata situazione in cui versa in questo momento il Nord Africa, con i tumulti di dissenso partiti dalla crisi economica in Tunisia, e l’Egitto che spero nel faticoso mantenimento degli equilibri nel vicino Maghreb. “Penso che avremo verità sul caso Regeni, penso ci sia la volontà da parte dell’Egitto di cooperare al 100% con l’Italia, perché c’è la necessità delle due nazioni di parlarsi e cooperare anche per la sicurezza e gli equilibri del Nord Africa.

Hanno tutti interesse e volontà nel darci risposte chiare e serie nel tempo più veloce possibile”, spiega il ministro della Difesa, Guido Crosetto, per il quale “lo Stato deve chiedere tutta la verità e pretendere giustizia per Regeni, e contemporaneamente deve tenere rapporti con altri Paesi. Le due cose sono conciliabilissime”. Durante l’ultimo incontro con Tajani, sarebbe stato lo stesso al-Sisi a sollevare il ‘problema Regeni’. Il titolare della Farnesina, che risponderà nele prossime ore al question time in Parlamento sul caso di Giulio, garantisce che non ci sarà “nessun tentennamento” e si continua a lavorare “perché i colpevoli dell’omicidio vengano condannati. Ma – aggiunge – dobbiamo parlare con l’Egitto anche su altri temi perché noi abbiamo il dovere di garantire la stabilità del Nord dell’Africa e della Libia”…continua su 

Ansa https://www.ansa.it/sito/notizie/cronaca/2023/01/23/sette-anni-senza-giulio-regeni

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