(ANSA) – ANCONA, 08 DIC – Lacrime e ricordi, verità
giudiziarie in parte cristallizzate (la condanna in primo in
grado dei sei della banda dello spray) e altre ancora da
definire (le autorizzazioni per il locale, per le quali la
Procura di Ancona ha chiesto in questi giorni una serie di
rinvii a giudizio). Due anni dopo la strage della discoteca
Lanterna azzurra di Corinald, con la morte di cinque adolescenti
e di una mamma, schiacciati dalla calca all’uscita del locale, è
nato su iniziativa del Cogeu (Comitato Genitori Unitario), il “Manifesto del divertimento in sicurezza”. Un docufilm, in
uscita oggi, racconta come è nato e come si è sviluppato questo
vero e proprio patto di “corresponsabilità” tra gestori,
genitori e ragazzi. E’ la storia di una rinascita e di una
riflessione di un gruppo di adolescenti presenti quella sera, in
cui ci furono anche 200 feriti: “Parlare nel silenzio, nascita
di un manifesto” il titolo del docu, diretto dal regista Tommaso
Luzi e voluto dal Cogeu: i ragazzi stessi si raccontano,
all’interno della discoteca MamaMia di Senigallia. Si parla di
cosa è stato fatto da allora, per evitare altre tragedie,
mettendo in luce, oltre al ricordo di chi non c’è più,
l’atteggiamento positivo e costruttivo delle persone coinvolte
che da un’esperienza dolorosa hanno saputo trarre l’opportunità
di realizzare una serie di progetti utili alla loro generazione.
Il Manifesto è stato redatto con la collaborazione di OneDay e
ScuolaZoo. (ANSA).
Fonte Ansa.it