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Strage discoteca: padre Emma,tragedie per mancanza controlli

(ANSA) – ANCONA, 30 SET – “Dopo la strage della Lanterna
Azzurra non è cambiato assolutamente niente…qualche mese fa la
tragedia del Mottarone”. Si sfoga a margine dell’udienza
preliminare del procedimento bis ad Ancona per la strage della
discoteca di Corinaldo, Fazio Fabini, padre di Emma, 14 anni,
una delle sei vittime nella notte dell’8 dicembre 2018 (cinque
minorenni e una madre 39enne). Oggi Emma avrebbe compiuto 17
anni, stasera verrà assegnato in sua memoria a Senigallia, al
Teatro La Fenice, un premio letterario “Emma. Il ricordo
salvato”.
    “C’è un filo rosso che collega le tragedie che costellano la
vita italiana, negli ultimi anni, prima e anche dopo la Lanterna
Azzurra, – afferma con amarezza Fabini, con accanto la moglie, a
margine dell’udienza – l’inefficienza dello Stato che non è in
grado di assicurare la sicurezza dei propri cittadini in nessuna
struttura, dando l’illusione ai genitori e responsabili di figli
minorenni che sia in realtà un posto sicuro”.
    “Lo Stato dovrebbe chiedersi perché i propri funzionari non
svolgono loro compiti, che hanno potere su altre persone
incaricate di fare verifiche. Perché era aperta quella strutture
quando non c’era niente in regola? Sono responsabili coloro che
non hanno svolto i controlli nel modo corretto, chi ha avallato,
ma chi doveva controllare i controllori non lo ha fatto”.
    “Due anni e nove mesi da quella sera, siamo ancora qui…”.
    Giuseppe Orlandi, padre del 15enne Mattia, di Frontone nel
Pesarese, una delle vittime nella strage, scandisce ancora una
volta i tempi di una vicenda incredibile. Sempre presente in
udienza anche durante il precedente procedimento concluso con
sei condanne per la banda dello spray, nonostante il dolore che
lo attanaglia. “E’ inaccettabile quello che è successo, morire
così… quella struttura non era a norma, era evidente,
inaccettabile che non se ne siano accorti. Non si può giocare
con la vita della gente”, afferma, mostrando sul cellulare la
foto dell’uscita di sicurezza n.3 quella in cui la balaustra
cedette innescando cadute uno sull’altro delle persone presenti
e le morti per compressione toracica-asfissia. (ANSA).
   

Fonte Ansa.it

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