Tutto pronto a Torino per la nuova manifestazione di domani mattina in piazza Castello per dire si’ alla Tav. A chiamare a raccolta il fronte favorevole alle grandi infrastrutture, prima fra tutte la Torino-Lione, ancora una volta sono le sette ‘madamin’ del comitato ‘Si’ Torino va avanti’ che, lo scorso 10 novembre con l’aiuto di Mino Giachino (Si’ lavoro) portarono in piazza 40mila persone: imprenditori, sindacati edili, categorie produttive, studenti e pensionati.
Domani la manifestazione, apartitica, prendera’ la forma del flash mob: “sara’ una mobilitazione lampo, non andremo a farci contare – spiegano le organizzatrici – daremo voce a tutti quanti vogliono ribadire il loro Si’ alla Tav. Ci saranno sindaci da tutto il Nord e persino dalle Marche. Siamo qui purtroppo dopo due mesi in attesa di una decisione che deve arrivare al piu’ presto”. Non ci sara’ il palco.
Ci sara’ una zona riservata ai sindaci, con o senza fascia tricolore, ma con un cartello che indichera’ il nome della citta’ di provenienza. Ci saranno anche molti amministratori valsusini con lo striscione “La Valsusa dice si'”. Tra i primi ad annunciare la presenza in piazza domani mattina, il presidente della Regione Piemonte Sergio Chiamparino. “Saro’ in piazza per dare un segnale forte – ha detto – se il governo dira’ no alla Tav, io chiedero’ al consiglio regionale di indire un referendum consultivo al quale se riterranno i colleghi di Veneto, Lombardia, Valle d’Aosta e Liguria potranno unirsi, in modo da avere una grande giornata in cui tutto il Nord Italia si pronunci sul Si o sul No alla eventuale decisione del governo di bloccare la Tav”.
Per Chiamparino “Il governo non ha piu’ alibi e deve decidere”A scatenare malumori nel Movimento 5 Stelle, l’annunciata presenza nella piazza del Si’ degli alleati di governo: “Siamo pronti a sostenere con forza le ragioni dei Si’ Tav in piazza Castello a Torino – dice Riccardo Molinari, capogruppo della Lega alla Camera e segretario nazionale del Carroccio piemontese – a fronte della dichiarata scelta di apoliticita’ del comitato promotore della manifestazione.
Ma guardiamo anche oltre con concretezza e senza accettare lezioni e strumentalizzazioni pre elettorali da parte di chi in questi anni il Piemonte lo ha invece fortemente paralizzato e indebolito su diversi fronti: dalla logistica allo sviluppo delle infrastrutture, dalla sanita’ ai trasporti”. Intanto, mentre le categorie economiche del Piemonte annunciano nuovamente la loro partecipazione alla mobilitazione di domani, le sette organizzatrici chiedono alle istituzioni di essere ascoltate: “Chiediamo al vicepresidente Di Maio di ascoltarci, potrebbe dedicare un po’ di attenzione anche ai temi italiani non solo a quelli dei manifestanti francesi.
Noi possiamo mobilitare le persone ma e’ il governo che deve decidere e lo deve fare in fretta. E’ urgentissimo prendere una decisione”. Sicure che anche questa volta il popolo si’ Tav raccogliera’ l’appello e riempira’ la piazza, le madamin spiegano che “Non ci sara’ bisogno del referendum, si vedra’ quanta mobilitazione ci sara’. Sara’ quella la voce del territorio”.