Alle 02.34 c’è stata una scossa di terremoto nel Catanese.La scossa ha provocato il crollo di cornicioni e antiche case rurali ma non, secondo i primi accertamenti dei vigili del fuoco, danni strutturali
Notte insonne per molte persone nel Catanese nei paesi alle pendici dell’Etna dopo il terremoto di magnitudo 4.8 delle 02.34 che ha avuto che ha avuto come epicentro il paese di Santa Maria di Licodia. L’ipocentro è localizzato a 9 km di profondità. Sono diverse decine le persone che la notte scorsa sono state medicate per contusioni in vari ospedali del Catanese. Per la maggior parte le ferite, lievi, sono state provocate da cadute. Molti anche i casi di attacco di panico e di persone sotto choc. Tutte le persone medicate sono state dimesse.
Sono ancora in corso i sopralluoghi da parte della protezione civile dei vari Comuni alle pendici dell’Etna. Dai primi rilievi i paesi dove si registrano danni sono Biancavilla, Santa Maria di Licodia e Adrano, con crolli di cornicioni, antichi casolari e muri in pietra e palazzi lesionati. A Santa Maria di Licodia è crollato un cornicione dallo storico Palazzo Ardizzone. Calcinacci si sono staccati e caduti dalle chiese di Santa Barbara a Paternò, che è transennata, e di Santa Maria dell’Idria a Biancavilla.
Il sisma è stato avvertito a Catania e in tutta la provincia, oltre che a Siracusa, Enna e Messina. Alcune persone sono rimaste ferite in modo non grave e sono state portate nell’ospedale di Biancavilla, altre sono state ricoverate in stato di choc.
“Fortunatamente i danni sono stati contenuti e limitati a vecchie abitazioni, cornicioni di chiese e muri di vecchie case in muratura”. E’ la valutazione, espressa in una nota, della sala operativa del Comando provinciale dei Vigili del Fuoco di Catania sugli eventi sismici della notte scorsa. Sono giunte 50 richieste di intervento per crolli parziali, distacco di intonaci e cornicioni e verifiche di stabilità, 40 delle quali già eseguite. In azione ci sono sette squadre operative, tecnici e mezzi speciali. A Biancavilla controlli effettuati anche nell’ospedale, nella Chiesa Madre e nella caserma dei carabinieri. A Santa Maria di Licodia verifiche in un edificio storico adibito a museo.
“Il terremoto è avvenuto in una zona ad alta pericolosità sismica, interessata sia dalla sismicità legata all’attività del vulcano Etna sia da eventi di origine tettonica che possono raggiungere magnitudo elevata, come nel caso del 1818 quando si ebbe un evento di magnitudo pari a 6.3”. Lo sottolinea l’Ingv sul sisma di magnitudo 4.8 registrato alle 02.34 della notte scorsa a Santa Maria di Licodia con un ipocentro a 9 chilometri di profondità. Il sisma è stato preceduto e seguito da eventi di minore energia, il più forte dei quali, alle 02:59, ha raggiunto 2.5 di magnitudo. “La scossa di terremoto avvertita attorno alle 2.30 ha toccato tutti noi. Non facciamoci prendere dal panico”. Lo scrive su Facebook Antonio Bonanno, sindaco di Boiancavilla, centro del catanese dove si è registrata una delle scosse di terremoto più potenti tra quelle che hanno colpito la provincia nel corso della notte. “A chi si trova fuori di casa – prosegue Bonanno – diciamo di evitare di restare in prossimità di balconi e, dunque, di abitazioni. Evitate soprattutto di girare per strada con le automobili. Assieme a carabinieri, Vigili del fuoco, Polizia, Protezione civile, Polizia municipale e volontari – conclude – siamo per le strade di Biancavilla a monitorare la situazione”.
Fonte ansa.it