(ANSA) – GENOVA, 19 NOV – La Cassazione ha confermato la
condanna a 5 anni e 10 mesi per Nabil Benamir, l’uomo arrestato
a dicembre 2017 con l’accusa di terrorismo. Benamir, avevano
scoperto gli investigatori della Digos coordinati dal sostituto
procuratore della Dda Federico Manotti, era pronto a immolarsi
per l’Isis.
L’uomo, che viveva a Genova, era stato segnalato come nome di
spicco tra i combattenti e anche come reclutatore e
addestratore. Nel suo cellulare erano state trovate le
istruzioni su come costruire bombe con vecchi telefonini e come
pianificare attacchi con tir. Nel corso delle intercettazioni
era stato sentito dire che aveva ricevuto la chiamata del
Chiamante, che per gli inquirenti è il segnale che un
combattente è pronto a immolarsi facendo stragi.
Dopo l’arresto non si era pentito, e in cella era stato
registrato mentre diceva che avrebbe ucciso gli italiani perché “cani” da sgozzare. Benamir era stato arrestato dopo avere
picchiato la convivente. La donna aveva confermato agli
investigatori che si stava radicalizzando sempre di più.
Il marocchino, avevano scoperto gli inquirenti, era inserito
in una chat ristretta di Telegram denominata Lupi solitari: in
quel gruppo, composto da otto persone, venivano scambiati file e
video di decapitazioni, ma anche le istruzioni per costruire
ordigni artigianali con vecchi telefoni cellulari.
A fine ottobre gli Ermellini avevano confermato la condanna
rispettivamente a sei e cinque anni, per i fratelli Abdelhakim e
Hossameldin Antar arrestati insieme a Saker Tarek nel 2016 in
Liguria con l’accusa di essere reclutatori dell’Isis. (ANSA).
Fonte Ansa.it