A 62 dalla tragedia avvenuta nelle miniere in Belgio il presidente del Veneto Luca Zaia ha voluto commemorare le 262 vittime, tra le quali 5 provenienti dal Veneto: “Sono il simbolo del sacrificio dell’emigrazione”
“A distanza di 62 anni dalla tragedia della miniera di Marcinelle, a Charleroi, in Belgio, è ancora vivo il dolore per i 262 minatori morti, dei quali 136 italiani e tra questi 5 veneti.
“Guerrino Casanova, 33 anni, di Montebelluna, lasciò moglie e 2 figli; Giuseppe Corso, 36 anni, di Montorio di Verona; Dino Della Vecchia, 30 anni, di Sedico; Mario Piccin, 37 anni, di Codognè, lasciò moglie e 5 figli; e Giuseppe Polese, di appena 22 anni, di Cimadolmo, Treviso. Li voglio ricordare per nome, ad uno ad uno – prosegue Zaia – perché sono il simbolo dell’emigrazione veneta, delle decine di migliaia di uomini e donne che partirono per l’estero, per evitare fame e povertà e conquistare condizioni di vita più dignitose”.
“A loro va il nostro ricordo e il mesto omaggio – conclude il presidente del Veneto – consapevoli che se oggi i veneti possono brillare all’estero come studenti, ricercatori, lavoratori e imprenditori, è grazie anche a chi, come questi 5 minatori, nel passato ha creduto possibile un futuro migliore, nel rispetto delle regole e delle leggi internazionali, mostrando il vero volto di chi sa qual è il valore della vita e del lavoro”.