È stato trovato l’accordo sul prezzo del latte ovino: l’acconto pagato ai pastori della Sardegna sarà di 74 centesimi a litro (iva inclusa), contro i 72 su cui si erano arenati i tentativi di intesa nell’ultimo mese. Il punto d’incontro fra le richieste degli allevatori e i trasformatori è stato raggiunto stamane a Sassari durante la nuova riunione del tavolo tecnico convocato dal prefetto Giuseppe Marani, iniziata in tarda mattinata con qualche tensione sulla presenza del presidente di una cooperativa di Dorgali, Leonardo Salis: anche se c’era ai precedenti incontri, è sorta una disputa sulla sua partecipazione al tavolo odierno, poi risolta.
L’intesa sul prezzo del latte ovino in Sardegna poggia su diversi meccanismi che entrano da subito in vigore. Tra i principali c’è un monitoraggio settimanale dei prezzi delle tre Dop di pecorino sul listino della Camera di commercio di Milano per controllare l’andamento del mercato e consentire un adeguamento mensile dell’acconto sul prezzo del latte ovino. Concordata anche un’attribuzione delle quote di produzione direttamente al pastore che, dunque, potrà decidere di cambiare liberamente conferitore e trasferire con sé la quota di latte a lui attribuita nel caseificio di riferimento che sceglierà.
“Si prevede, inoltre, una revisione delle penali sugli sforamenti delle quote di produzione del pecorino da parte delle aziende casearie”, spiega Battista Cualbu, presidente di Coldiretti Sardegna. “In Sardegna 35 su 37 già sono andate oltre i limiti consentiti. Attualmente a queste aziende viene applicata una penale di 16 centesimi a chilogrammo a fronte di 2,5 euro al chilogrammo di penale prevista per lo sforamento delle quote di produzione del Parmigiano reggiano”.
Nell’intesa siglata a Sassari rientrano anche le risorse destinate al ritiro del formaggio invenduto col bando indigenti, cui sono stati destinati 14 milioni di euro, e che verranno rigorosamente destinate alle sole aziende di produzione del pecorino Dop e non a quelle di commercializzazione. Infine, ci sono risorse pari a 5 milioni di euro per l’abbattimento degli interessi sui mutui agrari.
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