(ANSA) – ROMA, 09 FEB – Avevano messo in atto una truffa per
non pagare la tassa rifiuti. Per questo tre imprenditori e due
ex dipendenti dell’Ama sono indagati dalla procura di Roma. I
militari del Comando Provinciale della Guardia di Finanza di
Roma hanno eseguito il decreto di sequestro preventivo emesso
dal gip del Tribunale capitolino, su richiesta della Procura,
per un ammontare complessivo di oltre 260.000 euro, pari
all’importo di avvisi di accertamento emessi per l’omesso
pagamento della Tassa sui Rifiuti Urbani (Ta.Ri.) e
indebitamente annullati.
Le indagini sono partite dalla denuncia presentata da Ama Spa
in relazione ad anomali accessi al sistema informatico per la
gestione della Ta.Ri. effettuati da due dipendenti – poi
licenziati – impiegati presso il servizio tariffa rifiuti. Le
indagini svolte dai militari del Gruppo Tutela Spesa Pubblica
del Nucleo di Polizia Economico-Finanziaria hanno accertato che
i due dipendenti dell’Ama avrebbero fatto abusivamente accesso
al sistema per modificare i dati ivi contenuti, in modo da
consentire a tre imprese di ottenere, a seguito di istanze di
autotutela, l’annullamento degli avvisi di accertamento
ricevuti.
Sarebbero state attestate presentazioni di denunce di nuove
utenze in realtà mai avvenute o variate arbitrariamente le
metrature dei locali, al fine di far corrispondere un tributo
minore a quello dovuto.
Per questo due dipendenti e i tre rappresentati legali delle
aziende sono indagati, a vario titolo, per truffa, frode
informatica, accesso abusivo ad un sistema informatico o
telematico, falsità materiale commessa in atti pubblici e dal
privato. “L’operazione – si legge in una nota della guardia di
Finanza di Roma – testimonia l’efficacia dell’azione svolta
dalla Procura della Repubblica e dalla Guardia di Finanza di
Roma contro ogni condotta finalizzata all’evasione dei tributi
di qualsiasi natura, in danno dei cittadini e degli imprenditori
onesti”. (ANSA).
Fonte Ansa.it