(ANSA) – CATANIA, 14 MAG – Maxi operazione della polizia
postale di Catania, con il coordinamento del Servizio polizia
Postale e delle Comunicazioni di Roma, contro lo streaming
illegale e di contrasto al cybercrime che ha oscurato 1.500.000
utenti con abbonamenti illegali. Azzerato l’80% del flusso
illegale delle IP TV in Italia. Sono 45 le persone indagate
dalla Procura di Catania per associazione per delinquere,
accesso abusivo a sistema informatico, frode informatica e
riproduzione e diffusione a mezzo internet di opere
dell’ingegno. Un giro di affari illegale per milioni di euro in
danno di Sky, Dazn, Mediaset, Netflix e altri. Gli ‘abbonati’
pagavano un canone di 10 euro ciascuno al mese, creando un giro
d’affari fraudolento mensile da 15 milioni. I provvedimenti sono
stati eseguiti in diverse città italiane e sono stati impiegati
nell’operazione più di 200 specialisti provenienti da 11
Compartimenti regionali della Polizia Postale (Catania, Palermo,
Reggio Calabria, Bari, Napoli, Ancona, Roma, Cagliari, Milano,
Firenze, Venezia) che, operando sul territorio di 18 province,
hanno smantellato l’infrastruttura criminale, sia sotto il
profilo organizzativo che tecnologico. Una importante “centrale”
è stata individuata a Messina: la sua disattivazione e sequestro
ha fatto rilevare che essa gestiva circa l’80% del flusso
illegale IPTV in Italia. La tecnica illecita, ha ricostruito la
Procura di Catania, era ‘piramidale’ e vedeva la collaborazione
tra loro di persone che non si conoscevano I contenuti protetti
da copyright erano acquistati lecitamente, come segnale
digitale, dai vertici dell’organizzazione (le ‘Sorgenti) e,
successivamente, attraverso la predisposizione di una complessa
infrastruttura tecnica ed organizzativa, vengono trasformati in
dati informatici e convogliati in flussi audio/video, trasmessi
ad una rete capillare di rivenditori ed utenti finali, dotati di
internet ed apparecchiature idonee alla ricezione (il noto “Pezzotto”). (ANSA).
Fonte Ansa.it