(ANSA) – CATANZARO, 19 OTT – Operazione dei carabinieri,
denominata “Demetra 2”, diretta dalla Direzione distrettuale
antimafia di Catanzaro nelle province di Vibo Valentia e Reggio
Calabria. Le indagini, condotte dai carabinieri del Nucleo
investigativo di Vibo Valentia e del Reparto Crimini Violenti
del Ros di Roma, coordinate dal sostituto procuratore Andrea
Mancuso, hanno consentito di individuare le due persone che
hanno fabbricato e materialmente posizionato l’ordigno che il 19
aprile del 2018 ha provocato la morte del caporalmaggiore Matteo
Vinci ed il grave ferimento del padre Francesco Antonio.
“L’articolato provvedimento cautelare, emesso dal Gip del
Tribunale di Catanzaro, su conforme richiesta della Procura
antimafia diretta dal dott. Nicola Gratteri – é detto in una
nota stampa dei carabinieri – è stato eseguito a carico di 7
persone, gravemente indiziate, a vario titolo, oltre che dei
reati di omicidio e tentato omicidio, anche di danneggiamento,
porto di esplosivi, tentata estorsione e traffico di sostanze
stupefacenti. Già erano stati assicurati alla giustizia, a solo
un paio di mesi dall’esplosione, i mandanti dell’omicidio,
appartenenti alla potente famiglia Mancuso. L’efferato crimine è
maturato in un più ampio disegno estorsivo, posto in essere dai
Mancuso, finalizzato all’illecita acquisizione di terreni, alla
quale si sarebbe opposta la famiglia Vinci. La mano degli
esecutori, invece, sarebbe stata armata dalla necessità di
saldare un debito contratto nei traffici di droga”. (ANSA).
Fonte Ansa.it