La portavoce della commissione Ue sulla migrazione, Natasha Bertaud, ha spiegato l’ultima relazione sull’attuazione dell’agenza europea sulle politiche migratorie. Si chiede anche l’apertura di tre nuovi hotspot
“Più centri di detenzione, necessari per aumentare il numero dei rimpatri”. Questo è quanto la Commissione Ue ha chiesto agli Stati membri per migliorare la situazione dei migranti economici. A parlare è la portavoce della Commissione Ue sulla Migrazione, Natasha Bertaud, spiegando l’ultima relazione sull’attuazione dell’agenda europea sulle politiche migratorie.La richiesta di Bruxelles riguarda anche l’Italia e si fa presente anche l’importanza dell’apertura di tre hotspot aggiuntivi, per la registrazione dei migranti sbarcati.
Sulla relazione si fa il punto anche sugli sbarchi e si mette in evidenza che di recente c’è stata una ripresa. Nel 2018, al 6 maggio, sono stati 9.567 i migranti arrivati sulla rotta del Mediterraneo centrale, circa il 77% in meno rispetto a quelli registrati nello stesso periodo del 2017. «Tuttavia – si legge nella relazione – ci sono stati alcuni forti aumenti nell’ultimo periodo, con 2.072 persone arrivate nelle ultime due settimane di aprile, e la prima di maggio».
Il report registra inoltre «un notevole cambiamento nelle principali nazionalità sulla rotta, rispetto al 2017. Ad arrivare di più sono tunisini (20%), eritrei (19%) e nigeriani (7%), mentre le principali nazionalità nel 2017 erano nigeriani, guineani e ivoriani. Un numero significativo di barche per l’Italia è partito dalla Tunisia, circa il 22%, del totale registrato fino al 26 aprile». Anche alla luce degli sbarchi delle ultime settimane in Italia, Bruxelles definisce la situazione «ancora fragile» invitando a restare vigili.