In uno dei parchi più belli e meno conosciuti d’Italia, quello del Pollino, nelle gole del torrente Raganello, un’ingente massa d’acqua ha investito gli escursionisti. Per ora ci sono 10 morti e 5 feriti ma, il bilancio è destinato a salire.
Il Parco del Pollino, situato a cavallo tra la Basilicata e la Calabria, si estende per 192.565,00 ettari di terreno spaziando dal mar Tirreno allo Ionio tra rocce, fiumi e foreste incontaminate.
Ed è proprio qui che nella giornata di ieri, tra le gole del Raganello che si estendono per ben 17 km, un numero ancora indefinito di escursionisti e turisti si è visto travolgere da una valanga d’acqua che a causa dell’eccezionale clima di quest’estate si è riversata nelle gole.
La riserva naturale del Pollino è una delle mete più frequentate della regione per gli amanti di rafting e canyoning, dunque attualmente è ancora difficile stimare il numero di persone coinvolte nell’incidente nonostante il bilancio provvisorio sia di 10 morti, 5 dispersi e 23 persone salvate dai soccorsi.
I corpi dei deceduti sono stati portati nella palestra della scuola del paese, il comune di Civita, dove è in corso una processione di commemorazione da parte degli abitanti anch’essi scossi per la vicenda.
Le ricerche sono andate avanti per tutta la notte e proseguono tutt’ora grazie al costante lavoro della protezione civile, dei nuclei speleo-alpino-fluviali, dei soccorritori acquatici, dei sommozzatori e della squadra elicottero dei vigili del fuoco.
Gli escursionisti erano suddivisi in due gruppi, ciascuno composto da 16 persone e avevano deciso di partecipare alla gita nonostante le incerte condizioni meteo.
All’interno delle gole sono state improvvisamente travolte da una valanga d’acqua e alcuni di loro sono fortunatamente riusciti ad aggrapparsi agli scogli, salvandosi. Un turista Olandese riferisce intervistato dal Fatto Quotidiano: “È arrivata una valanga d’acqua all’improvviso. Non abbiamo avuto il tempo di fare nulla.Una cosa incredibile, l’inferno. Sono davvero senza parole e piango le persone che non sono riuscite a salvarsi”.
La procura della Repubblica di Castrovillari ha aperto un’inchiesta per accertare eventuali conseguenze penali.