Alessandro Serranò / AGF
Virginia Raggi
Il presidente e ad dell’Ama Lorenzo Bagnacani, licenziato da Virginia Raggi lo scorso febbraio, ha consegnato a fine marzo ai magistrati della procura di Roma che indagano sui bilanci della Municipalizzata dei rifiuti un esposto che chiama la sindaca in prima persona, attribuendole pressioni esercitate sul manager e sul cda dell’azienda “finalizzate a determinare la chiusura del bilancio dell’Ama in passivo, mediante lo storno dei crediti per i servizi cimiteriali”.
Oltre all’esposto, ci sono alcune registrazioni contenenti colloqui tra Bagnacani, Virginia Raggi e altri dirigenti comunali, oltre a centinaia di conversazioni a due fatte con la sindaca su Telegram e WhatsApp, di cui oggi l’Espresso ha dato in esclusiva un’anticipazione. La Lega ha subito chiesto le dimissioni della sindaca.
“Se il contenuto delle intercettazioni del sindaco Raggi corrispondesse al vero sarebbe la confessione di un grave reato e la chiara ammissione di una palese incapacità a governare. Per coerenza con le regole del Movimento ci aspettiamo le sue immediate dimissioni”, afferma Erika Stefani, ministro leghista per gli Affari Regionali.
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