(ANSA) – NEW YORK, 23 DIC – L’industria delle pellicce è sotto attacco, ma non intende mollare. Il divieto approvato in California per la vendita di nuovi prodotti di pelliccia e quello simile sotto esame a New York, hanno messo il settore all’angolo. Per il momento però il comparto non è nel panico: “siamo frustrati. Abbiamo una bella storia da raccontare ma non siamo stati bravi ad articolarla” dice Mark Oaten, il numero uno dell’International Fur Federation, con il Washington Post. Il problema per l’industria delle pellicce è soprattutto di relazioni pubbliche. Il messaggio e le motivazioni cavalcate dagli animalisti sono forti: il commercio di pellicce è paragonato alla schiavitù, porta all’uccisione violenta di animali, insomma è da vietare. Fra i sostenitori del settore invece ci si interroga sul perché le autorità americane non decidano di vietare le pistole e le armi invece che le pellicce.