(ANSA) – BARI, 09 NOV – Erano prevalentemente donne,
appartenenti a quattro diversi nuclei familiari, le usuraie
scoperte dalla Guardia di Finanza di Bari e arrestate oggi
nell’operazione “Cravatte rosa”. In totale le persone
destinatarie delle misure cautelari sono 13, delle quali 10
donne (quattro in carcere e sei agli arresti domiciliari),
accusate di aver minacciato per anni persone in condizioni di
difficoltà economica nei quartieri popolari Japigia, San
Pasquale e San Paolo di Bari, pretendendo a fronte di prestiti
anche di poche decine di euro, necessari per fare la spesa,
interessi fino al 5 mila%. Sei percepivano anche il reddito di
cittadinanza. Le condotte illecite si sarebbe intensificate nel
periodo del lockdown, a causa dell’aggravamento delle condizioni
economiche di tante famiglie baresi.
I fatti contestati risalgono agli anni 2011-2020. I reati
contestati, a vario titolo, ai 24 indagati (11 dei quali in
stato di libertà), sono usura aggravata dallo stato di bisogno
di bisogno delle vittime ed estorsione. Spesso, infatti, gli
usurai costringevano le loro vittime a pagare gli interessi
anche ricorrendo a violenze e minacce, “se non paghi vengo e ti
sbrano”, “se non paghi ti brucio l’auto”, “ti mando mio figlio
con la pistola”, “ti faccio saltare in aria”. (ANSA).
Fonte Ansa.it