avvocatoinprimafila il metodo apf

Venezia a rischio, sale il livello del Mediterraneo  

 

Alluvioni e inondazioni sempre più violente e frequenti. Sono queste le conseguenze del cambiamento climatico che sta portando all’innalzamento dei mari e allo scioglimento dei ghiacciai. Gli scienziati dell’Ipcc, il comitato scientifico sul clima dell’Onu, avevano avvertito e l’emergenza acqua alta a Venezia ne è una triste conseguenza. Una situazione che coinvolge tutto il Mediterraneo dove il livello del mare è destinato ad aumentare: al 2050 dovremo fare i conti con aumento che potrebbe arrivare fino a 20 cm e, addirittura, a 57 cm nel 2100.

Peggio nella laguna di Venezia , dove la stima sempre al 2100 è di un aumento del livello medio del mare tra i 60 e gli 82 cm (studio pubblicato sulla rivista scientifica ‘Water’). Secondo le previsioni, dunque, la situazione può solo peggiorare.

La risposta del governo. “Già nel prossimo Cdm valuteremo gli interventi necessari e urgenti” annuncia il ministro dell’Ambiente, Sergio Costa secondo cui “è tempo di agire subito contro i cambiamenti climatici, con scelte di politica economica coraggiosa che questo governo sta già mettendo in campo con il decreto clima, le misure previste nella legge di bilancio e nel collegato ambientale, il Piano nazionale integrato per l’energia e il clima, in un’ottica più ampia di azioni efficaci di contrasto e adattamento ai cambiamenti climatici”.

Gli oceani, insieme alle calotte polari, sono fondamentali per regolare la temperatura del nostro pianeta, oltre ad assorbire il 20-30 per cento del carbonio dall’atmosfera terrestre, gli oceani regolano le piogge (e quindi la disponibilità di acqua potabile e la produzione agricola) e il clima del nostro pianeta. Al momento, però, avverte il Wwf, resta la certezza che se non limiteremo il riscaldamento ben al di sotto dei 2°C, non ci sarà adattamento che tenga, e il rischio per alcune delle perle costiere italiane diventerà altissimo.

 

 

 

 

Adnkronos.

Exit mobile version