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Venezia, il ministro Toninelli sul Mose: “Mai l’avrei fatto. E’ sinonimo di corruzione e sprechi”

Il ministro delle Infrastrutture Toninelli parla del Mose. E senza mezzi termini attacca: “Mai l’avrei fatto. Rappresenta solo corruzione e sprechi”. Nei prossimi giorni la questione sarà affrontata al ministero assieme al tema delle grandi navi

“Il Mose? E’ sinonimo di sprechi e corruzione. Sulla sua efficacia esistono molti dubbi, francamente mai avrei permesso un progetto simile”. Sono parole del ministro alle infrastrutture Danilo Toninelli in un’intervista rilasciata al quotidiano “La Nuova Venezia”. Il Mose (Modulo sperimentale elettromeccanico), che avrebbe dovuto risolvere il problema annoso dell’acqua alta  (l’acqua Granda)  a Venezia attraverso il sistema delle paratoie, ha una storia che parte dal 1988, trent’anni fa. Nel 2014 una inchiesta definita anche  “La grande retata” mise fine ad un sistema alimentato da tangenti e corruzione. Il ministro Toninelli per un attimo, accantona la tragedia di Genova e si sofferma su Venezia e sul futuro, alquanto incerto, della grande opera. A breve si occuperà di tutto il “Caso Venezia”. Il Mose è costato allo Stato italiano fino ad oggi 6 miliardi di euro. E sull’opera incombono alcuni inquietanti interrogativi: sara conclusa? Funzionerà una volta terminata? E quanto costerà? Il ministro pentastellato sottolinea: “Si tratta di una enorme catena di sprechi e corruttele. E’ una questione estremamente complessa, al netto degli intoppi, manca poco al suo completamento. Sono emerse criticità che andranno risolte”. Nei prossimi giorni, annuncia il ministro, sarà convocata una riunione tecnica sul tema, per affrontare le numerose questioni aperte. Non escluse il “blocco” dei cantieri e le divergenze di vedute tra i commissari straordinari e uffici del ministero. E non solo di Mose si occuperà Toninelli, ma anche un altro tema, molto “caro” ai veneziani e a chi visita quotidianamente la città: le grandi navi.

MOSE. ..UN PO’ DI STORIA..GIUSTO PER RINFRESCARCI LA MEMORIA – E’ il 4 novembre 1988, quando Gianni De Michelis allora vice premier del Governo De Mita, tiene a battesimo il Mose, annunciando che la scadenza per la consegna dei lavori è il 1995. Il costo stimato è di circa 2500 miliardi delle vecchie lire, un milione e 300mila euro di oggi. Passano tre lustri! I lavori del Mose infatti iniziano nel 2003. Il fulcro del sistema Mose è costituito da 79 paratoie d’acciaio pesanti 350 tonnellate e lunghe fino a 30 metri, posizionate alle bocche di porto, incernierate dentro cassoni di calcestruzzo armato dal peso di 12.500 tonnellate l’uno. Queste paratoie ripiene d’acqua e affiancate l’una all’altra in modo da creare una barriera, resteranno adagiate sul fondo ed entreranno in funzione solo in caso di maree superiori ai 110 centimetri, quando verranno svuotate e si solleveranno fino ad emergere, creando così una sorta di diga mobile in grado di isolare la laguna dal mare. Il costo dell’opera è di oltre 6 miliardi di euro. Secondo l’ultimo cronoprogramma del Ministero la consegna dei lavori dovrebbe essere nel 2022, ma i ritardi aumentano. Il costo annuo per la sua manutenzione è stimato in almeno 30 milioni di euro. 

 

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