L’Italia corre verso le prime riaperture del 26 aprile, annunciate ieri da Draghi. Arriverà il ‘pass’ per gli spostamenti, le cui caratteristiche si andranno meglio delineando nelle prossime ore. Attesi maggiori controlli. Da lunedì 19 saranno 6 milioni e 850 mila gli alunni presenti a scuola sugli 8,5 milioni delle scuole statali e paritarie. Saranno perciò quasi un milione e 657mila quelli ancora a casa in DAD. Rimane per gli studenti il nodo dei trasporti e dei tamponi veloci.
Conto alla rovescia verso le riaperture del 26 aprile annunciate dal premier Mario Draghi, con l’incognita del pass per gli spostamenti tra regioni e l’accesso ad eventi. Sul tema lunedì si confronterà il Cts; tra le ipotesi in campo c’è quella di un’app con un codice Qr sul modello di quella israeliana e quella cui sta lavorando anche l’Unione Europea, ma ci vorrà del tempo per attivarla; dal 26 potrebbe così bastare una certificazione che dimostri una delle 3 condizioni richieste: vaccinazione, test negativo, guarigione. Sarà il Consiglio dei ministri tra martedì e mercoledì prossimo a varare un decreto con le nuove regole ed il ritorno delle zone gialle.
E non si arrestano le polemiche, con Matteo Salvini che chiede di anticipare le riaperture al chiuso e cancellare il coprifuoco delle 22 e Giorgia Meloni che parla di “passi indietro”, mentre a piazza del Popolo a Roma mille lavoratori dello spettacolo sono stati protagonisti di un flashmob con i bauli ed a Cagliari sono scese in piazza 500 persone al grido “siamo stanchi di non lavorare”. Il pass – è l’indicazione di Palazzo Chigi – servirà a spostarsi tra regioni di colore diverso e ad andare allo stadio, a concerti o altri eventi. Sulle esatte condizioni da rispettare (vaccinazione, guarigione, tampone negativo, ad esempio 48 ore prima prima dello spostamento) si pronuncerà il Cts cui il Governo ha chiesto un parere. Si passerà poi alla realizzazione tecnica, che non si annuncia breve, ma l’intenzione è di procedere in linea con l’app europea che dovrebbe diventare pienamente operativa a luglio. Il pass italiano dovrà essere interoperabile con quello Ue. Potrebbe trattarsi di un codice Qr da esibire sul cellulare o da stampare. Dovrà essere superato il vaglio del Garante della Privacy. Rispetto al precedente dell’app Immuni, che non è decollata, a favorire la diffusione della certificazione tra gli italiani sarà l’interesse ad averla per poter viaggiare o assistere agli eventi. Ma c’è già chi protesta, anche nella stessa maggioranza.
Fonte Ansa.it