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Il santuario di Oropa a Biella
Sono tante piccole immagini a raccontare il percorso di Biella verso la sostenibilità. A descriverle e a metterle in fila una dietro l’altra come fosse un film, è il sindaco della cittadina piemontese, Marco Cavicchioli.
Un fotogramma riguarda la nuova rete dei trasporti, un altro il sistema sociale, un altro ancora le nuove imprese agricole e artigianali che stanno fiorendo in città. Tutti insieme, questi fotogrammi, fanno il film di una città che si muove con decisione verso la piena sostenibilità.
Come funziona la ricerca di Feem
I dati che i ricercatori della Fondazione Eni Enrico Mattei (Feem) hanno raccolto su Biella e pubblicato nel rapporto rapporto “Per un’Italia sostenibile: l’SDSN Italia SDGs City Index 2018”. La ricerca ha preso in considerazione tutti i capoluoghi di provincia italiani e per ciascuno di essi ha verificato il grado di raggiungimento degli obiettivi definiti dall’Agenda 2030 per lo sviluppo sostenibile delle Nazioni Unite. Si tratta in tutto di 17 obiettivi che tengono conto di diversi indicatori economici (reddito, distribuzione, lavoro, infrastrutture, innovazione), ambientali (qualità dell’aria, acqua, rifiuti, energia sostenibile) , sociali (partecipazione, cooperazione, assistenza), di salute (aspettativa di vita, obesità) e di istruzione.
L’obiettivo è quello di fornire agli amministratori e alle comunità uno strumento utile a comprendere lo stato di attuazione delle diverse iniziative messe in atto. Per tornare alla metafora, si tratta in questo caso, di una sorta di fotografia dello stato dell’arte di una città.
Come evolve Biella
“Come tutte le fotografie – spiega il sindaco, Marco Cavicchioli – ha il pregio di dare, a un solo colpo d’occhio, il quadro della situazione il più nitido possibile, ma anche il difetto di fissare un momento, senza poter tenere conto dell’evoluzione. E, specie nell’amministrazione pubblica con i suoi tempi e i suoi riti, è importante tenere conto del processo e non solo della condizione attuale. Per esempio Biella merita storicamente il “semaforo rosso” sulle infrastrutture legate ai trasporti, scontando un isolamento oserei dire storico dato dalla carenza di strade a scorrimento veloce e ferrovie. Ma è proprio negli ultimi quattro anni che ha dato un colpo di coda, ottenendo finanziamenti e progetti approvati per l’elettrificazione della ferrovia, in modo da sentirci più vicini ai capoluoghi, e per un collegamento autostradale. Se la fotografia fosse, restando nella metafora, un video, almeno su questo fronte sarebbe certamente più a fuoco”.
Su altri aspetti il punto di riflessione è un altro. “Ci sono obiettivi – dice Marco Cavicchioli – su cui abbiamo, come amministrazione comunale, modi e mezzi per influire e altri su cui siamo meri osservatori. Faccio un esempio: una città come Biella, capoluogo di una provincia a vocazione industriale, ha margini ridotti di innovazione e sostegno per l’obiettivo “fame zero”, inteso con il linguaggio dell’agenda 2030. Ma, sempre su questo fronte, può osservare con compiacimento il fiorire recente di piccole imprese agricole e artigianali che riscoprono, anche sulla parte montana del territorio cittadino, i prodotti della nostra tradizione. E lo fanno con la mentalità contemporanea aperta alla sostenibilità della produzione”.
Uno strumento per programmare il futuro
Nel suo complesso, l’SDSN Italia SDGs City Index 2018 è uno strumento utile. “Qualsiasi analisi di questo genere – spiega Cavicchioli – è un prezioso sostegno per programmare il futuro di una città. Ci aiuta a “tastare il polso” dell’efficacia degli interventi su cui un’amministrazione comunale può essere realmente incisiva. Per fare un esempio pratico, è assai positivo trovarci all’87,9% degli obiettivi raggiunti per quanto riguarda le azioni per il clima. Una massiccia campagna per alimentare a energia sostenibile gli edifici pubblici, un altrettanto massiccio processo di sostituzione dell’illuminazione pubblica con apparecchiature a led, l’estensione della rete di teleriscaldamento sono tre strumenti con cui cerchiamo di ridurre l’impronta ecologica della città per l’emissione di gas serra”.
Raggiunta più della metà degli obiettivi
In generale Biella conta ha più della metà degli obiettivi raggiunti con percentuali superiori al 50 per cento. In particolare l’obiettivo uno, quello della lotta alla povertà e quello che riguarda la riduzione di emissioni di CO2 il livello è oltre la soglia dell’80 per cento. “A proposito di fotografie e della loro nitidezza, Biella è probabilmente un luogo più felice di altri per quanto riguarda il tenore di vita e il reddito medio. Ma non significa che le situazioni di povertà e di famiglie e persone in difficoltà non debbano essere affrontate. Lo stiamo facendo, per esempio con il raddoppio dei posti al dormitorio pubblico e non riducendo di un centesimo, anche in anni difficili per le finanze pubbliche, gli stanziamenti per i servizi sociali” spiega il sindaco della cittadina piemontese. Ci sono però alcuni indicatori che mostrano un certo ritardo nel raggiungimento degli obiettivi: energia, innovazione, trasporto e lavoro.
Lo stesso vale anche per l’obiettivo dieci, che misura il grado di disuguaglianza economica della città. “Ecco i segni – ci tiene a spiegare il sindaco Cavicchioli – di quello che una fotografia non riesce a catturare: è solo apparente la contraddizione tra la buona performance nel parametro “povertà zero” e quello sulla disuguaglianza economica. Quella di Biella è una situazione nel complesso invidiabile per molte zone d’Italia: gli indicatori economici delle classifiche annuali sulla qualità della vita ci vedono ai primi posti quanto, per esempio, a reddito medio e a spesa per i consumi. Ma è un quadro a chiaroscuri. Quanto all’innovazione, benché siamo all’apparenza meno vivaci di altre zone d’Italia, abbiamo elementi di assoluta eccellenza, nella nostra Città Studi, sostenuta anche con finanziamenti pubblici, nei centri di ricerca sul tessile, nei laboratori scientifici della Fondazione Tempia, che qui in città lavorano per migliorare conoscenze e terapie contro il cancro”.
Obiettivo: adempiere a tutta l’agenda 2030
Le prospettive sono quelle di implementare, ancora di più le politiche verso la sostenibilità. “Un’amministrazione oculata dovrebbe orientare ogni atto amministrativo al raggiungimento di questi obiettivi. Nel concreto, i fondi europei Por Fesr prevedono interventi specifici sul risparmio energetico. Li utilizzeremo a partire dal 2019 con un piano integrato di interventi. E lo scorso settembre il consiglio comunale ha votato l’adesione di Biella al Patto dei Sindaci europeo, impegnando la città a ridurre del 40% le emissioni di anidride carbonica entro il 2030” dice Cavicchioli.
L’obiettivo è quello di una piena adesione agli obiettivi suggeriti dall’Agenda 2030 per la Sostenibilità. “La nostra città – conclude il sindaco – può farcela partendo da una base solida, data da una buona situazione socioeconomica e dalle condizioni favorevoli dal punto di vista dell’ambiente. Per esempio la nostra qualità dell’aria è nettamente migliore a quella di città vicine come Vercelli, Novara o Torino. Ma serve uno scatto di mentalità da parte di tutti. Tra le opere pubbliche più discusse degli ultimi mesi ci sono le nuove piste ciclabili che abbiamo realizzato e progettato. Eppure un uso più intenso della mobilità sostenibile farebbe bene alla salute della città e dei cittadini”.
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