(ANSA) – MILANO, 30 AGO – Pericolo di fuga e di reiterazione
del reato. Sono queste le due esigenze cautelari sulla base
delle quali ieri il gip di Milano Tiziana Gueli ha convalidato
il fermo e disposto la custodia cautelare in carcere a carico di
Haitham Mahmoud Abdelshafi Ahmed Masoud, l’egiziano di 31 anni
finito a San Vittore venerdì scorso con l’accusa di aver
violentato, vicino alla fermata della metropolitana di Cascina
Gobba, una giovane di 25 anni che, il mattino del 9 agosto, si
stava recando a lavorare all’ospedale San Raffaele di Milano.
Nell’ordinanza che conferma il carcere il giudice spiega che
il “quadro probatorio” nei confronti dell’uomo, sbarcato a
Lampedusa lo scorso maggio e senza permesso di soggiorno, è
molto “solido”. I due elementi principali sono, infatti, la ‘granitica’ prova del Dna, che ha portato al ‘match’ tra quello
dell’egiziano e il materiale genetico rintracciato sul luogo
della violenza, e il riconoscimento da parte della vittima.
L’egiziano, difeso dal legale d’ufficio Eleonora Bergamini, ieri
nel corso dell’interrogatorio si è avvalso della facoltà di non
rispondere.
Nell’ordinanza viene descritta la brutale violenza e si fa
riferimento alla “gravità dei fatti”. Per il gip, inoltre, c’è
il rischio che, se rimesso in libertà, il 31enne possa
commettere altre violenze. (ANSA).
Fonte Ansa.it