Insieme alle pallavoliste azzurre, testimonial della campagna #lapartitaditutti, il Governo annuncia i fondi stanziati per la lotta alla violenza di genere: un messaggio alle donne, quasi 3 su 4, che pensano che sul tema lo Stato faccia ancora poco
Le campionesse della pallavolo italiana scendono in campo per sostenere la lotta alla violenza sulle donne. Paola Egonu e Cristina Chirichella, insieme alle altre azzurre protagoniste due mesi fa dell’emozionante avventura mondiale culminata con la medaglia d’argento, sono le testimonial della campagna #lapartitaditutti, lanciata in occasione della giornata del 25 novembre dal Sottosegretario alla Presidenza del Consiglio con delega alle Pari Opportunità e ai Giovani, Vincenzo Spadafora. Un’iniziativa che porta un messaggio particolare, ovvero che quella della violenza sulle donne è una questione che coinvolge tutta la società italiana senza distinzioni, ispirato a sua volta dai dati poco confortanti evidenziati da un’indagine Ipsos: secondo la ricerca, , condotta su un campione di 1300 intervistati, non solo il 57% delle donne ritiene che del tema della violenza si parli troppo poco, ma il 71% di loro, quasi una donna su 3, è convinto che lo Stato non utilizzi strumenti o misure adeguate per contrastarla. Un dato che sconfessa le numerose misure messe in campo negli anni più recenti, come ad esempio la legge sul femminicidio del 2013 che ha previsto, tra l’altro, finanziamenti annuali, attraverso le Regioni, destinati ai Centri antiviolenza (se ne contano 285 al 31 marzo 2018) e Case rifugio (228).
“Il precedente governo ha lasciato un piano strategico antiviolenza che era un libro dei sogni, senza esplicitare quali azioni concrete intraprendere e con quali fondi finanziarle – spiega il sottosegretario Viafora – Per dare concretezza a quel piano, l’attuale governo ha istituito una Cabina di Regia che lo scorso 21 novembre ha preso atto della prima bozza di interventi, che avranno una natura flessibile e dinamica”.
Cosa manca, secondo le donne, per contrastare con efficacia il fenomeno? Più leggi e più assistenza legale, dice il 46% delle intervistate, ma anche strumenti di supporto economico in favore delle donne abusate (40%) per garantire loro una indipendenza economica dal partner: a tal proposito, l’83% si è detto favorevole alla creazione di un fondo “ad hoc” garantito dallo Stato destinato alle vittime.
“Sono molto colpito dal dato dell’indagine Ipsos sull’altissimo tasso di sfiducia degli italiani negli strumenti di contrasto alla violenza e anche da quell’83% degli intervistati che vede con favore la creazione di un fondo per le vittime. Per questo motivo – afferma il sottosegretario – ritengo che una delle destinazioni concrete di parte dei fondi del 2019 sarà per un fondo ad hoc, equo e duraturo, in favore delle vittime”.
A quanto ammonteranno le risorse stanziate per la lotta alla violenza di genere? “Presto – risponde il sottosegretario – alle Regioni saranno erogati i 20 milioni di euro stanziati nel 2018 per i Centri antiviolenza, mentre nelle previsioni di bilancio del 2019 il Dipartimento per le pari Opportunità può contare su oltre 33 milioni di euro, di cui una parte andrà per legge alle Regioni e che mi auguro successivamente di incrementare ulteriormente. Sia ben chiaro però – avvisa Spadafora – che la restante parte dei fondi non sarà destinata a bandi generici, come avvenuto nel recente passato, ma a iniziative concrete“.
Ma l’iniziativa del Governo su questo fronte non si ferma qui: “pensiamo di favorire l‘istituzione di strutture di accoglienza per il pronto intervento – prosegue Viafora – con un primo supporto legale, in tutte le Regioni, dove ospitare le donne vittime di violenza nella fase intermedia che va dalla decisione di denunciare alla presa in carico da parte dei centri antiviolenza. Per cambiare serve il contributo di ciascuno di noi perchè la lotta alla violenza è la partita di tutti”.