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Visco: ‘Più lavoro a giovani e donne o spreco straordinario’

“C’è un dato di fatto, che la partecipazione al lavoro è bassa, nel Mezzogiorno, per le donne, per i giovani: abbiamo 2 milioni di giovani che non studiano e non lavorano e non sono in attività formative di nessun tipo, uno spreco straordinario, il 20%, un terzo nel Mezzogiorno. Bisogna portare i giovani nel mondo del lavoro, preparandoli, e dare opportunità alle donne di entrare nel mondo del lavoro disponendo delle infrastrutture adeguate per poterlo fare, e farlo nel Mezzogiorno. Con uno slogan, pensare alle giovani donne del Mezzogiorno”. Così il governatore della Banca d’Italia Ignazio Visco alla festa del Foglio.

 “Il punto di fondo è l’incertezza, che si ripercuote nei comportamenti ad esempio nel ridurre le spese, si viaggia di meno, aumenta la propensione a risparmiare e questo può generare una minore crescita non solo dei consumi e ma anche della domanda, minore reddito complessivo”. “Avremo un periodo non breve di incertezza”, ha aggiunto, e “questo rischio va affrontato sul piano della politica economica che nell’immediato non può che essere keynesiana”, in modo da “sopperire laddove domanda privata è insufficiente”.

“E’ importante mantenere ottimismo e speranza. Abbiamo visto una crisi gravissima legata allo scoppio della pandemia, nell’estate sicuramente le cose hanno ripreso, i dati hanno confermato un recupero molto consistente comune agli altri paesi avanzati” che dimostrano che “nonostante tutto il sistema economico è in grado di reagire”. Così il governatore della Banca d’Italia. “Ci sono molti rischi per le imprese soprattutto in alcuni settori legati ai viaggi, turismo, ristorazione, servizi colpiti in modo straordinario, ma abbiamo anche visto che è stato possibile attivare risorse pubbliche” e che “siamo stati in grado a livello di politica monetaria di mettere in campo tutti gli strumenti” che “continueranno”. “Sappiamo che funziona l’intervento della politica economica, questo è un punto da cui partire”. Visco ha sottolineato che in questa fase la politica economica non può che essere “keynesiana”.

“Non possiamo limitarci a prevedere una gestione ordinaria delle risorse del Recovery: occorre rafforzare capacità di progettazione e spesa anche definendo una struttura ad hoc che possa disporre anche di poteri sostitutivi nel caso la spesa si rallenti e non venga realizzata”. Lo ha detto il ministro dell’Economia Roberto Gualtieri alla festa del Foglio citando gli esempi dell’Expo e di Genova.

‘Penso che grossomodo i tempi previsti saranno rispettati, nella tarda primavera dell’anno prossimo potrebbe arrivare la prima tranche, il 10% del piano. Se l’Italia fa un piano che comprende anche i prestiti sono circa 20 miliardi’. Lo ha detto il commissario Ue agli Affari economici Gentiloni alla festa del Foglio, ricordando che sono già arrivati, intanto, i primi 10 miliardi di Sure.

Fonte Ansa.it

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