(ANSA) – PERUGIA, 09 NOV – “E’ un calvario infinito, ma
soprattutto è una grande vergogna. Come imprenditore sento il
reale rischio chiusura della mia attività”: così Gianfranco
Vissani, maestro della cucina italiana, ha commentato all’ANSA
la notizia del passaggio della regione Umbria da zona “gialla”
ad “arancione” nell’emergenza Covid. Passaggio che comporterà,
tra le altre cose, la chiusura 7 giorni su 7 di bar e
ristoranti. “Abbiamo adottato tutti i dispositivi di sicurezza
indicati, i ristoranti sono luoghi assolutamente sicuri, ma non
è bastato e paghiamo il prezzo di scelte assurde, come quella di
aver permesso la movida nelle grandi città in estate”, ha
aggiunto Vissani. “Ma la cosa peggiore – ha sottolineato lo chef
– è che dallo Stato non arriva un euro. Se ci venisse garantita
la sopravvivenza delle nostre attività potremmo chiudere anche
per mesi pur di tutelare la salute, ma così non è”. “Chiudere di
nuovo i ristoranti significa mettere in ginocchio anche tutte
quelle attività collegate alla ristorazione, una su tutte le
cantine”, ha spiegato ancora Vissani. Che conclude con le tasse: “Arrivano tutti i mesi da pagare, quando invece andavano
bloccate” (ANSA).
Fonte Ansa.it