«L’incidente di Casal Palocco ci ha lasciati senza parole. Come genitori di un ragazzo morto sulla strada ci siamo sentiti devastati. Siamo vicini ai genitori del piccolo Manuel. Come associazione ci siamo sentiti sconfitti». Così Elena Ronzullo e Biagio Ciaramella, genitori di Luigi Ciaramella, il diciannovenne morto in un tragico incidente stradale il 31 luglio del 2008. Da quando hanno perso il loro ragazzo, entrambi sono impegnati in una lotta quotidiana per la sicurezza stradale. Elena Ronzullo ha fondato l’Associazione Mamme Coraggio e Vittime della Strada ODV, di cui è presidente. Il marito, Biagio Ciaramella, è vicepresidente dell’Associazione Unitaria Familiari e Vittime della Strada Odv e dell’Associazione Italiana Familiari e Vittime della Strada ODV. «Episodi come questi fanno male», dicono, «non è possibile che dei ragazzi mettano a rischio le loro vite e quelle di chi percorre le strade per una sfida sui social network. Non è possibile che un bambino di cinque anni muoia così. Seguiamo sui giornali le notizie sulle indagini. Non vogliamo sostituirci ai magistrati, ma ci auguriamo che, una volta accertate le responsabilità, chi ha sbagliato paghi».
«Da anni rivolgiamo appelli alle istituzioni perché si fermi la strage quotidiana sulle strade italiane», continuano Ronzullo e Ciaramella, «bisogna modificare il codice della strada. L’ergastolo della patente potrebbe essere un deterrente, ma non è abbastanza visto quello che sta succedendo in Italia. Ogni giorno contiamo centinaia di incidenti, le vittime non si contano più. Invitiamo le istituzioni a darsi da fare al più presto per fermare questa strage. Bisogna applicare le pene. No al rito abbreviato per chi uccide sulla strada. No al patteggiamento. Ci vogliono pene certe».
«Proprio per sensibilizzare sulla sicurezza stradale, presto verrà pubblicato un primo volume che raccoglie le storie di sette vittime della strada (a questo link la diretta Facebook, Youtube e Linkedin dedicata al libro: https://www.facebook.com/giustiziaperluigi/videos/793289242205468 A questo libro ne seguiranno altri», dicono Ronzullo e Ciaramella, «invieremo questa raccolta drammatica a tutte le autorità: al capo dello Stato, al presidente del Consiglio, anche al Papa. Forse, leggendo le storie delle famiglie che hanno perso un loro caro sull’asfalto e che sono ormai condannate all’ergastolo del dolore, finalmente capiranno e si daranno da fare per impedire che la strage continui. Noi, dal canto nostro, non smetteremo mai di lottare».
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