Dal 2006 al 2018 la mobilità italiana è aumentata del 64,7%. Metà degli italiani fuggiaschi vivono in Germania o Svizzera, ma tra le mete preferite c’è sempre di più il Brasile. Strano, continuano a ripeterci che l’Ue per noi è stata una fortuna
Sono oltre 5 milioni gli italiani residenti all’estero (al primo gennaio 2018). Oltre la metà di loro vive in Europa (Ue15), per lo più in Germania e Svizzera anche se si registra una presenza del 40% in America, soprattutto in Argentina e in Brasile (che ha superato la comunità italiana della Francia). La metà degli italiani partiti è di origine meridionale, in particolare Sud con 1.659.421 e Isole con 873.615. Sono alcuni dati che emergono dal Rapporto Italiani nel mondo 2018 della Fondazione Migrantes che sottolinea come la mobilità italiana, dal 2006 al 2018 sia aumentata del 64,7% passando, in valore assoluto, da poco più di 3,1 milioni di iscritti all’Aire (Anagrafe degli italiani residenti all’estero) a più di 5,1 milioni.
In particolare, al primo gennaio 2018, gli iscritti all’Aire sono 5.114.469, l’8,5% dei quasi 60,5 milioni di residenti totali in Italia alla stessa data. Rispetto al primo gennaio 2017, in un anno, la comunità italiana iscritta all’Aire è aumentata di oltre 140 mila unità. La crescita corrisponde a +2,8%, a +6,3% nell’ultimo triennio e al 14,1% negli ultimi cinque anni.
A livello continentale l’Europa accoglie il numero più alto di cittadini italiani (54,1%) e, in particolare, l’UE15 (40,3%) mentre in America si registra una presenza del 40,3% con una maggiore concentrazione nel Centro-Sud (32,4%). Le realtà nazionali più numerose sono l’Argentina (819.899), la Germania (743.799), la Svizzera (614.545). Nell’ultimo anno, il Brasile (415.933) ha superato numericamente la comunità italiana in Francia (412.263). Il 49,5% è di origine meridionale (Sud: 1.659.421 e Isole: 873.615); del Settentrione è il 34,9% (Nord-Ovest: 901.552 e Nord-Est: 881.940); del Centro il 15,6% (797.941). Le partenze oltre confine, comunque, danno ai territori una dinamicità molto variegata, variazione che contraddistingue soprattutto il Nord Italia e, più precisamente, la Lombardia (+23.519 rispetto al 2017), il Veneto (+17.415) e il Piemonte (+11.227), anche se prima di quest’ultimo si colloca la Sicilia (+11.912). Per quanto riguarda la differenza di genere, le italiane iscritte sono 2.459.322 (48,1%) mentre i cittadini sono 2.655.147 (51,9%) Lo stato civile rende noto che il 55,3% è celibe/nubile, il 37% coniugato/a. Divorziati o in stato di vedovanza sono, rispettivamente, il 2,5% e il 2,4%.
Per quanto riguarda le classi di età i minori sono oltre 765 mila (15%, di cui il 6,8% ha meno di 10 anni); 1 milione 135 mila hanno tra i 18 e i 34 anni (22,2); 1 milione 197 mila hanno tra i 35 e i 49 anni (23,4%); 978 mila hanno tra i 50 e i 64 anni (19,1%); poco più di 1 milione hanno più di 65 anni (20,3%). Di questi ultimi, 488 mila (9,5%) hanno tra i 65 e i 74 anni, quasi 346 mila (6,8%) hanno tra i 75 e gli 84 anni e 204 mila circa (4%) hanno più di 85 anni. Se il 41,2% e’ iscritto all’Aire da oltre 15 anni, il 20,9% lo è da 10 a 15 anni, il 16,9% da 5 a 10 anni e il 21% da 5 anni. Oltre 2,6 milioni (51,9%) degli iscritti lo ha fatto indicando come motivazione l’espatrio e/o residenza all’estero. Sono poco più di 2 milioni (39,5%), invece, gli iscritti per nascita. Le acquisizioni ci cittadinanza sono 171,838 (3,4%).
Fonte: Agi