La lettura è un piacere per molti e un diritto per tutti. I ciechi e gli ipovedenti, purtroppo, non vedenti, potrebbero essere privati di entrambi e rischiare di non avere una vita culturale e sociale e pari dignità come qualsiasi altro essere umano. In occasione della Giornata Mondiale del Libro, indetta il 23 aprile dall’Unesco, l’Unione Italiana Ciechi e Ipovedenti (UICI) ribadisce l’importanza di garantire anche ai non vedenti la possibilità di informarsi, studiare e leggere libri. Un’opportunità che l’UICI è impegnata a offrire da molti anni grazie all’istituzione nel 1957 del Centro Nazionale del Libro Parlato, oggi finanziato anche da un impotante contributo del Ministero della Cultura.
Da allora è attivo in tutta Italia, presso le sezioni territoriali dell’unione, un servizio di prestito e di assistenza alla lettura con oltre 30000 titoli disponibili. Ma non tutti sanno che il servizio è a disposizione non solo dei ciechi, anche stranieri, ma anche di tutte quelle persone che per patologia o per l’età avanzata hanno gravi problemi di vista, nonché delle persone affette da qualsiasi altra disabilità che hanno difficoltà di lettura autonoma.
E’ quindi importante richiamare l’attenzione sul valore della lettura, tanto più in un momento ancora molto difficile per i non vedenti, costretti a vivere situazioni di particolare disagio a causa dell’isolamento e distanziamento sociale, con i rischi aggiuntivi di contagio per via del ricorso forzato all’esplorazione tattile quale unico strumento di contatto con l’esterno. Ma la compagnia di un audiolibro può davvero fare la differenza per circa 2 milioni di cittadini ciechi assoluti e ipovedenti e per tutte le persone fragili con problemi di vista.
“Il servizio svolto dal Centro Nazionale del Libro Parlato ha un’importante funzione di emancipazione culturale e sociale per non vedenti e ipovedenti e rappresenta una risorsa unica da valorizzare, far conoscere e potenziare – ha ricordato Mario Barbuto, presidente dell’Unione Italiana Ciechi e Ipovedenti – In un fase ancora delicata come l’attuale è ancora più importante informare quanto più persone possibili sull’esistenza del servizio del Libro Parlato e sensibilizzare le istituzioni scolastiche dell’opportunità di integrare questi strumenti nel percorso educativo. Tutto questo è ancora più importante in questo momento con l’aumento del ricorso alla DAD e considerando le difficoltà relazionali e sociali delle persone più fragili per le quali il libro parlato può essere uno strumento di accompagnamento e supporto prezioso, soprattutto per anziani e bambini.
Al Centro Nazionale, che ha sede a Roma presso l’UICI, si affiancano i 4 Centri di produzione di Firenze, Lecce, Modena e Brescia. Il servizio è reso in maniera del tutto gratuita agli utenti grazie al lavoro di circa 600 “donatori di voce” che collaborano con il Centro Nazionale del Libro Parlato. Per usufruirne basta rivolgersii a una delle 107
strutture provinciali dell’UICI oppure inviare richiesta a UICI ([email protected]) allegando un certificato medico attestante il residuo visivo. E’ anche attivo il servizio “libro parlato on line” che consente agli utenti autorizzati di prelevare i libri direttamente con il proprio proprio pc o smartphone.
Per i fruitori del servizio del Libro Parlato, è possibile proporre la produzione di opere consultando il sito
dell’Unione www.uiciechi.it
Dopo l’istituzione del Centro Nazionale del Libro Parlato la prima opera “tradotta” in formato audio è stato “Don Camillo” di Giovannino Guareschi. Nel tempo sono stati tanti gli scrittori e i personaggi famosi che si sono cimentati nella lettura dell’audiolibro tra cui Susanna Agnelli, Dacia Maraini con il suo “Bagheria”, Giuseppe Lazzaro Danzuso di “Ritorno all’Amarina” attori e doppiatori celebri.
Con l’obiettivo di valorizzare questo importante patrimonio di competenze, l’Unione Italiana Ciechi e Ipovedenti lancerà a breve la seconda edizione della Campagna #LeggiPerMe, una grande iniziativa di solidarietà che invita le persone, appassionate di libri o meno, a leggere un brano preferito e a regalarlo simbolicamente a chi non può vedere, dopo l’enorme successo dello scorso anno che ha visto la raccolta di oltre 10000 contributi.