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Al via domani il ciclo di conferenze online in occasione del bicentenario della morte di Napoleone Bonaparte (1821- 2021)

Nell’ambito delle iniziative culturali nazionali organizzate intorno al bicentenario della morte di Napoleone Bonaparte avvenuta il 5 maggio 1821, dal 24 marzo al 16 giugno 2021 Istituzione Bologna Musei | Museo civico del Risorgimento Comitato di Bologna – Istituto per la Storia del Risorgimento italiano, in collaborazione con 8cento APS, promuovono il ciclo di conferenze online dal titolo “…è arrivato Napoleone allo sparo dell’artiglieria ed al suono delle campane della città”. Napoleone, l’Italia, Bologna.
La rassegna si avvale del patrocinio dell’Istituto per la Storia del Risorgimento italiano ed è inserita nel programma del Comitato per il Bicentenario napoleonico (1821 – 2021).

L’inizio di quelli che la storiografia italiana definisce come “anni francesi” è sancito per la penisola dalla vittoriosa campagna d’Italia del 1796, guidata dal giovane generale Bonaparte, portatrice anche dei principi della rivoluzione del 1789. Ma è indubbio che fu a partire dal 1805 che l’imperatore, anche re d’Italia, contribuì a dare alla penisola un assetto normativo unitario, se non altro dal punto di vista giuridico ed amministrativo, avviando un processo che avrebbe portato anche al progressivo delinearsi dell’Europa moderna, fondata non più solo sui privilegi, ma anche sul merito.
Gli effetti di questi cambiamenti ebbero riflessi sulla politica, l’economia e la società, ma anche sull’istruzione, la cultura e le arti, come effetto dell’importanza che Napoleone aveva accordato allo sviluppo delle scienze e all’istruzione superiore e pubblica come veicolo di formazione delle élites.

Il ciclo di conferenze online riunisce studiosi e studiose di vari ambiti disciplinari – storico, artistico e musicale – e si propone di ripercorre questi diversi aspetti con un focus sulla città di Bologna, senza perdere di vista il pi ampio quadro della stagione napoleonica a livello europeo.
Il primo appuntamento domani, mercoledì 24 marzo 2021, alle ore 18 è con Angelo Varni (professore emerito dell‘Università di Bologna) che affronterà il tema di come, dopo la rapida conquista delle città emiliane nella primavera del 1796, a Bologna, in particolare, Napoleone mise a punto e realizzò il suo personale progetto politico di un’occupazione militare in grado di trasformarsi in una consolidata realtà istituzionale, in uno stabile rapporto di governo di un territorio e della sua popolazione.
Proponendosi, infatti, come portatore nella penisola dei principi fondamentali della Rivoluzione del 1789 e degli ordinamenti repubblicani che ne erano derivati in Francia (dalla libertà alla democrazia, dalla sovranità dei cittadini alle norme di una costituzione, dall’uguaglianza individuale ai governi eletti dal popolo e quant’altro ancora in simile direzione), il giovane generale colse le esigenze di progresso e di miglioramento di una società immobile in una secolare arretratezza.
Restando, dunque, in equilibrio tra affermazione della libertà rivoluzionaria e tradizionale libertà di autogoverno municipale auspicata dalle vecchie classi dirigenti, egli impose via via la creazione in Italia di forme moderne di Stato fondate sul rispetto delle leggi, sul passaggio degli individui da sudditi a cittadini, sul dovere delle autorità di farsi carico delle esigenze di crescita materiale e civile delle comunità governate.

Nell’anniversario della morte del condottiero francese, colui nel quale – citando gli epici versi dell’ode civile che Alessandro Manzoni scrisse di getto appresa la notizia della fine della sua vicenda terrena – 
“il Massimo Fattor volle del creator suo spirito più vasta orma stampar”, mercoledì 5 maggio alle ore 21 si terrà l’evento speciale in diretta dal Cimitero Monumentale della Certosa Napoleone ed i napoleonidi a Bologna.
Le voci di Elena Musiani (professoressa Università di Bologna), Mirtide Gavelli Roberto Martorelli (Istituzione Bologna Musei | Museo civico del Risorgimento), accompagnate dai figuranti in costume di 8cento APS, ripercorreranno il ruolo importante che Bologna ebbe per la storia del governo giacobino prima e napoleonico poi, tanto che nella città silente si possono trovare notevoli testimonianze di questo momento. Il Monumento al Re di Napoli Gioacchino Murat, il grandioso gruppo ritraente Elisa Bonaparte e molti altri marmi saranno l’affascinante sfondo per rievocare il rapporto di Bologna con Napoleone Bonaparte.

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