Arriva in libreria il nuovo romanzo della scrittrice ogliastrina Maena Delrio: “Donne di ginepro”, pubblicato da NPS Edizioni (15 euro), marchio editoriale dell’associazione culturale toscana “Nati per scrivere”. Già vincitrice della seconda edizione del concorso letterario “Misteri d’Italia”, con il thriller “Gli impiccati non muoiono subito”, Maena Delrio torna a raccontare la sua amata Sardegna, con una saga familiare, dai forti personaggi femminili, che attraversa tutto il Novecento.
“Donne di ginepro” segue le vicissitudini di alcune famiglie dell’Ogliastra dal primo al secondo Dopoguerra, immerse nella società rurale dell’epoca, vittime del pregiudizio e della mentalità del padre padrone. A intrecciarsi, sono le vite di Anna, Celeste e Caterina, diverse ma accomunate dall’essere nate in una terra bella e spietata al tempo stesso: navigano a vista tra le rovine di un’infanzia amputata prima del tempo dalla violenza degli uomini. Orfane di affetti, piegate come ginepri solitari per non soccombere al vento della vita, troveranno conforto tra le fredde mura di un collegio e lì, al riparo dalla crudeltà del mondo, sperimenteranno l’amore filiale, l’amicizia e il perdono, i soli sentimenti in grado di restituire un senso alla loro esistenza.
Maena Delrio ci regala un romanzo corale, un omaggio alla sua terra d’origine. «Il paesaggio sardo è un grande protagonista del romanzo» dichiara l’autrice. «Gli uomini e le donne sono legati a doppio filo alla terra, infatti; da essa dipendono e sui capricci delle stagioni hanno forgiato il loro carattere. Ne ammirano la bellezza selvaggia e ne temono la forza dirompente. Traggono insegnamenti dalle asperità del territorio e dalla volubilità del tempo, che hanno imparato a domare e del quale accettano con muta rassegnazione i colpi bassi, come un atleta sconfitto che riconosce nel vincitore la superiorità senza che ciò diventi motivo d’odio o di rabbia, o come un innamorato che accetta i lati negativi del suo amante senza fargliene una colpa, perché il sentimento cancella tutto il resto e rimane solo la bellezza».