Nell’abitazione del ladro anche la “Crocifissione e discesa al Limbo”, sottratta a febbraio dalla Pinacoteca di Faenza e il “Ritratto di donna”, trafugato a marzo dal Museo Civico di Imola. Il ladro, un cinquantenne bolognese, è incensurato
Bologna – I carabinieri dei beni culturali “salvano” il Sant’Ambrogio trecentesco rubato a inizio marzo dalla Pinacoteca di Bologna, in pieno orario di apertura del museo. L’operazione coordinata dalla Procura di Bologna ha portato al recupero anche della Crocifissione e discesa al Limbo del XIII secolo, trafugata a febbraio dalla Pinacoteca di Faenza e del Ritratto di donna, della metà del XVII secolo, rubato il 10 marzo scorso dal Museo Civico di Imola.
La tavoletta, raffigurante Sant’Ambrogio e risalente alla seconda metà del 1300, è attribuita a Giusto de’ Menabuoi, era stata trafugata dalla “sala 3” della Pinacoteca di Bologna in pieno pomeriggio, durante l’orario di apertura.
“È un recupero importante”, ha commentato all’Ansa il ministro dei Beni Culturali Dario Franceschini sottolineando che “conferma l’eccellenza del sistema Italia e del Nucleo dei carabinieri per la Tutela del Patrimonio artistico nel contrasto al traffico illecito d’arte“.
Il ladro è un bolognese sui 50 anni, incensurato. I carabinieri del Nucleo tutela patrimonio culturale lo hanno denunciato a piede libero per furto aggravato dopo avere ritrovato le tre opere nella sua abitazione, avvolte in panni e nascoste in un armadio.
Gli investigatori non hanno fornito altri dettagli sull’identità e sulla professione del ladro, le indagini infatti sono ancora in corso: è necessario capire se l’uomo fosse un semplice collezionista o un mercante clandestino di opere d’arte. I tre dipinti recuperati hanno un valore stimato di almeno 600mila euro.