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Bastarde di Francia: l’epoca dei moschettieri raccontata dalle donne

Il romanzo d'esordio di Alessandra Giovanile e Virna Mejetta

Una comune passione per I tre moschettieri e l’incontro in una piattaforma per fanfiction dove entrambe stavano scrivendo un proprio racconto, ispirato dalla serie televisiva britannica sui celebri personaggi di Alexandre Dumas. La torinese Alessandra Giovanile e la milanese Virna Mejetta si sono conosciute così e poco dopo, tra Torino e Bogotà, hanno deciso di unire i loro due racconti in un unico intreccio, mano a mano più ricco di dettagli e personaggi. Scoperto da Edizioni PiEmme, il loro romanzo d’esordio, Bastarde di Francia – La figlia del Cardinale, è appena uscito in libreria, alla vigilia della bella stagione e delle letture sotto l’ombrellone. Sarà presentato per la prima volta a Torinovenerdì 11 giugno 2020, alle ore 18.30, nella Libreria Belgravia, in via Vicoforte 14/D; con le autrici Enrica Melossi; la presentazione si terrà all’aperto, con posti a sedere preassegnati e distanziati di un metro e co obbligo di mascherina (per info Belgravia – cell. 3495977883).

Protagoniste della vicenda, ambientata nella Francia di Luigi XIII e del Cardinale Richelieu, tra residenze aristocratiche e fortezze inespugnabili, Madeleine e Cécile, due giovani che vivono gli stessi aneliti di ribellione delle donne di ogni tempo. Sono loro le “Bastarde di Francia” che danno il nome alla saga. Madeleine è bastarda perché non legittimata dal padre; Cécile, anche se cresciuta nell’affetto della famiglia, una volta adulta viene considerata pura merce di scambio, in un’epoca che considerava il matrimonio esclusivamente un contratto economico o politico. Ambedue sono “figlie illegittime” di una società che le considera dipendenti e sottomesse all’autorità maschile.

L’epoca dei Tre Moschettieri viene così raccontata dal punto di vista di due donne tenaci: “IBastarde di Francia abbiamo voluto raccontare un mondo parallelo a quello narrato dal maestro Alexandre Dumas, concentrando la nostra attenzione sui personaggi femminili. Il contesto è lo stesso e la chiave che abbiamo scelto ci ha permesso di mettere al centro della narrazione due donne che lottano per ritagliarsi un ruolo e un’autodeterminazione in un mondo declinato esclusivamente al maschile, scontrandosi con realtà assai più forti di loro” spiegano le due autrici.

Nelle loro peripezie le due giovani sono al centro di un universo popolato da personaggi storici e fittizi, tra cui spiccano i moschettieri, che contribuiscono con le loro personali imprese a tessere l’arazzo su cui si regge l’intera vicenda. Molta attenzione viene dedicata alle descrizioni degli ambienti e dei dettagli della vita quotidiana del Seicento per indurre nel lettore la cupa atmosfera dell’epoca. La figlia del Cardinale dà molto spazio alla vicenda di Madeleine Pidoux. Colta e anticonformista perché educata nel salotto parigino di Madame de Rambouillet, oppone resistenza al disegno di vita che le viene imposto e che la renderebbe favorita di un sovrano straniero, il Duca Vittorio Amedeo I di Savoia, e pedina di un gioco politico internazionale. La contessa Cécile de La Baume appare in filigrana, prigioniera in un forte a scontare l’atto di disobbedienza della propria famiglia al Re di Francia. Cécile racconta il suo accorato stato d’animo attraverso le lettere mai spedite all’amato padre, mentre a Parigi molti la ricordano e la avvicinano per aspetto e modi alla sua quasi coetanea Madeleine.

Le 600 pagine scorrono velocemente, grazie allo stile agile delle due autrici. La struttura scelta richiama al tempo stesso quella dei feuilleton ottocenteschi e la serialità delle moderne serie tv, con sommarietti a inizio capitolo, vivaci dialoghi e un crescendo di colpi di scena, tale da tenere sempre viva l’attenzione del lettore e suscitare aspettativa per l’evoluzione delle vicende. Ci sarà un seguito per Bastarde di Francia? Tutto è possibile, Madeleine e Cécile chiudono il loro cerchio, ma nuove avventure potrebbero aprirsi grazie alla conclusione.

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